La concessione per il servizio pubblico televisivo “va ricostruita attraverso una riforma. L’ultima risale al 1975 e molta acqua da allora è passata sotto i ponti”. A dirlo è il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, intervenendo oggi al convegno “Rai: missione, indipendenza e governance”. Elencando le sfide che si pongono all’orizzonte della Rai, dalla mission all’indipendenza e alla governance, “il servizio pubblico – aggiunge Cardani – è necessario, anzi serve sempre più servizio pubblico. Serve una legislatura chiara con un sistema altrettanto chiaro. La moltiplicazione dell’offerta televisiva non cambia la sostanza del problema. Anzi – prosegue – la tv gratuita pur essendo quella con il maggior indice di ascolto è considerata la meno affidabile. E questo rende ancor più importante il ruolo del servizio pubblico”. A oggi, però, “l’assetto delle istituzioni che regola le attività della Rai – sottolinea ancora Cardani – è demandato a tre soggetti: ministero dello Sviluppo economico, commissione di Vigilanza e Agcom. Questo è il risultato di una legislazione che si è annodata su se stessa in anni e anni. Disboscare un intreccio di questo tipo potrebbe essere un bell’esercizio per i Parlamento”. (ANSA)