Ci sono uomini che sanno guardare avanti, oltre il proprio tempo, avvertendo l’esigenza irrefrenabile di iniziare a dare forma al futuro realizzando una propria intuizione. Tra questi può certamente essere annoverato l’imprenditore avellinese Mario Giordano, divenuto editore per la sua visione industriale dell’informazione televisiva, che realizzò partendo dalla scommessa di rilanciare una delle storiche emittenti indipendenti avellinesi della prima ora, Tele Lodo Quasar. Nel tempo in cui il giornalismo televisivo era soprattutto parlato, affidato all’estro e alla professionalità del ‘direttore anchorman’, incarnato tra l’82 e il ‘92 in maniera assoluta da Pasquale Grasso con la sua Telenostra, Giordano comprese le potenzialità della innovazione tecnologica applicata alle notizie. Alla “radio illustrata” professata da Pasquale Grasso, per citare una famosa frase di Orson Wells, preferì puntare su un collettivo redazionale supportato da un sistema di editing sempre all’avanguardia. La qualità delle immagini e delle riprese, la cura nella scelta delle sigle, della grafica, la pluralità di voci, alternando commenti redazionali a reportage di inviati e collaboratori, facevano di Irpinia Tv un laboratorio della comunicazione televisiva, sul modello nazionale di Raitre. Il suo telegiornale e gli spazi di informazione quotidiani raccoglievano le voci, testimoniavano quotidianamente le trasformazioni sociali locali. Rubriche, servizi, reportage, approfondimenti e dibattiti, gettavano nella redazione di Irpinia Tv il seme di quella che oggi viene definita la tv ‘all news’, notizie ventiquattro ore su ventiquattro. La sfida pionieristica sull’Hd, gli investimenti sui canali tematici, la voglia di integrare la rete web con l’etere e la comunicazione tradizionale, sono solo alcuni dei titoli di un libro che sulla sua vicenda di editore si potrebbe scrivere. Nell’avventura di Irpinia Tv, dove ha lavorato per ventisette anni a stretto contatto soprattutto con i figli Sabino e Roberta, Giordano ha messo tutto se stesso, prodigandosi con riservatezza, preferendo non apparire, lasciando la scena ai grandi protagonisti che nei decenni si sono avvicendati nella redazione di una emittente simbolo della provincia di Avellino, a cominciare dall’indimenticato Peppino Pisano. Aveva 82 anni e quattro figli, Aquilina, Silvia, Sabino e Roberta. Vedovo da pochi mesi, dopo il decesso della moglie Antonietta, viene considerato un innovatore nel campo dell’editoria irpina e campana, dopo essere stato negli anni ‘70 e ‘80 un apprezzato costruttore in società con il suocero Petrosino e con il fratello Antonio, noto a tutti come Tonino. Da costruttore Giordano ha contribuito a cambiare il volto della città, guardando sempre al futuro, come dimostra il grattacielo di piazza Kennedy. Questa mattina le esequie si svolgeranno nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Alla famiglia di Mario Giordano giungano le sentite condoglianze della Redazione di Ottopagine. –
Fonte :www.ottopagine.net