Stato di crisi per “Il Giornale”

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giornaStato di crisi in vista per Il Giornale. Si tratterebbe del terzo in pochi anni. La casa editrice della famiglia Berlusconi, la Società europea di edizioni (See), aveva già chiuso il 2013 con i conti in rosso e un passivo previsto di circa 3,5 milioni di euro.Nel 2014 il trend negativo non è cambiato, visti anche i chiari di luna dell’editoria, e così il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti deve ricorrere all’ennesimo piano di emergenza.
Su 90 giornalisti, quest’anno la See prevede di prepensionarne 23 e di calendarizzare un giorno di cassa integrazione ogni tre mesi.
Rimane ancora incerto quanto degli aiuti pubblici per il settore sarà disponibile alGiornale, visto che deve mettersi in coda alle testate che hanno già avviato lo stato di crisi, affossate da un 2013 in cui, secondo il rapporto della Fieg, il fatturato pubblicitario dei quotidiani italiani è sceso del 19,4%, Tra il 2012-2013, infatti, oltre 60 tra giornali e periodici ne hanno fatto richiesta, con il conseguente ricorso ai contratti di solidarietà, alla cassa integrazione straordinaria, alla disoccupazione e ad oltre 200 prepensionamenti, che hanno già assorbito i finanziamenti statali previsti (dalla legge n. 416 del 1981) fino a tutto il 2015.

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