NUOVO ATTACCO AI BLOGGER. TORNA IN PARLAMENTO IL DISEGNO DI LEGGE LEVI

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L’incubo dei blogger italiani è tornato e la rete è di nuovo in subbuglio. Il motivo dell’agitazione è la riproposizione del disegno di legge sull’editoria di Riccardo Franco Levi (ddl n. 1269) recante “nuova disciplina del settore dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico delle disposizioni legislative in materia di editoria”.
Il disegno de legge era già stato oggetto di polemiche quando venne presentato nel 2007. Allora, Riccardo Franco Levi era sottosegretario alla presidenza del consiglio del governo Prodi. Il disegno di legge prevedeva l’iscrizione al ROC per i blogger, privandoli della caratteristica fondamentale che li ha resi uno strumento centrale della comunicazione e dell’informazione fatta dai cittadini: la facilità di utilizzo e l’immediatezza della pubblicazione. All’approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri seguirono numerose proteste degli utenti della rete e alcuni componenti dell’allora maggioranza si sfilarono da quella decisione. Il primo a rompere le righe fu Antonio Di Pietro, al tempo ministro per le infrastrutture, seguito dall’allora ministro per le comunicazioni Paolo Gentiloni nonché dal presidente della Commissione cultura della Camera, Pietro Folena. A seguito delle proteste, Levi modificò il ddl così che l’iscrizione al Roc fosse obbligatoria solo per i siti internet che “non costituiscono un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”. Era, però, sufficiente la presenza di un piccolo banner pubblicitario per rientrare nella categoria di “organizzazione imprenditoriale del lavoro”. I blogger, dunque, tirarono un sospiro di sollievo solo quando il governo Prodi cadde, e con lui tutti i disegni di legge pendenti.
Oggi, Riccardo Levi, rieletto alla Camera in questa legislatura, presenta nuovamente la sua proposta di legge. Entrando nel merito del ddl, l’art. 2 (Definizione di prodotto editoriale) afferma che “per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso”. Quindi, qualsiasi blog rientra in questa definizione.
L’art. 8 (Attività editoriale sulla rete internet), prevede “l’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet” e ciò “rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa”. Poi precisa che “sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”. L’articolo sembrerebbe escludere la maggioranza dei blog dalla registrazione al Roc. Ma non è così. Infatti, chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Così come chi possiede, alle spalle del proprio blog, una redazione, inserisce banner pubblicitari o vende prodotti. Dunque, se il progetto di legge fosse approvato, il blog avrebbe con tutta probabilità l’obbligo di iscriversi al ROC e sarebbe soggetto alle pene previste per i reati a mezzo stampa.
Vincenzo Vita (Pd), vice presidente della Commissione Cultura del Senato e Giuseppe Giulietti (Idv) membro della Commissione Cultura della Camera, hanno espresso disappunto nei confronti del ddl n. 1269, affermando: “L’impegno congiunto da parte nostra sarà quello di chiedere allo stesso Levi il ritiro di quella proposta e di elaborare insieme un nuovo ddl che tenga presente le richieste e le necessità provenienti proprio dal mondo dei blogger che, con il loro lavoro quotidiano, riempiono di contenuti la rete e di informazioni talvolta mancanti. A volte sono informazioni o posizioni che non condividiamo ma, proprio per l’entità del fenomeno dei blogger, parliamo di un mondo vastissimo fatto di centinaia e centinaia di esperienze che, in ogni caso, rappresentano una grande garanzia di pluralismo e di libertà”.
La redazione di www.ccesudio.it continuerà a seguire il disegno di legge in questione per tutto il suo iter legislativo, tenendo informati i lettori sulle eventuali novità.
Fabiana Cammarano

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