Oggi a mezzogiorno si terrà una conferenza stampa alla Camera durante la quale giornali di idee e di partito come il Manifesto, l’Unità, Liberazione, il Secolo d’Italia insieme alle rappresentanze sindacali dei giornalisti (Fnsi e Stampa romana), a Cgil, Cisl, Uil e Ugl per i lavoratori poligrafici faranno il punto sulla situazione dell’informazione in Italia, illustrando le proprie proposte alla luce delle modifiche parlamentari al taglio deciso da Tremonti ad agosto.
Come deciso dalla Commissione bilancio in questi giorni, per i tagli all’editoria no profit ci sarà una tregua di due anni, fino all’approvazione definitiva del regolamento presentato da Bonaiuti. “Ma la trasformazione di un diritto soggettivo garantito per legge in arbitrio del governo – si legge in un articolo pubblicato sul Manifesto di oggi – resta un problema all’ordine del giorno. Così come l’esigenza di pulizia in una normativa che tra contributi diretti ed indiretti fa acqua da tutte le parti, non distinguendo il sostegno ai giornali ‘finti’ da quello ad un’informazione trasparente anche se di parte”.
Nel testo finale approvato alla Camera e che passerà al Senato, si concedono i contributi indiretti (sgravi postali, telefonici, etc.) che rappresentano il grosso dei fondi pubblici solo alle testate che escludono espressamente nel proprio statuto la distribuzione di utili. “A prima vista – continua l’articolo – a parte la trentina di testate in cooperativa come il Manifesto, sembra un semaforo rosso pressoché totale. Una previsione che allarma i rappresentanti di Fieg e Uspi di quotidiani e periodici. Il riferimento alla legge 416 dell’81 però sembra limitare il taglio, di fatto, agli sgravi telefonici. E non è escluso che il decreto venga cambiato al Senato”.
Fabiana Cammarano