Si fa più impervia la strada di Mediaset verso il risarcimento danni chiesto a Google per la diffusione – tramite You Tube – di migliaia di spezzoni delle proprie trasmissioni tv senza il pagamento dei diritti d’autore. A porre dei paletti è il Tribunale Civile di Roma, davanti al quale nel 2008 il Biscione aveva trascinato Big G. con una causa da 500milioni di danni. La nona sezione specializzata di proprietà intellettuale, presieduta da Tommaso Marvasi, con un’ordinanza dello scorso 14 febbraio, ricorda che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha posto parametri molto più stringenti per l’ottenimento dei risarcimenti per violazione del diritto d’autore. In base a due recenti sentenze Ue infatti, si stabilisce che il provider – in questo caso Google – non ha l’obbligo di vigilare su tutti i contenuti pubblicati dagli utenti. Pertanto l’obbligo di risarcimento interviene solo se la violazione viene segnalata tramite una diffida. Una linea nel solco della quale sembra volersi muovere ora anche il tribunale di Roma che ha disposto la convocazione dei consulenti d’ufficio per delimitare la quantificazione del danno secondo i principi enunciati dalla Corte Ue, sulla responsabilità del provider. In pratica il Tribunale vuole capire, filmato per filmato, se dal canto suo Mediaset abbia fatto la segnalazione a Google e se, di conseguenza, Google abbia o meno provveduto a intervenire. Una decisione che, come scrive anche il professor Guido Scorza sul Fatto Quotidiano, evidenzia “il fermo convincimento del Tribunale circa l’impossibilità – alla stregua del diritto europeo, come di recente interpretato dalla Corte di Giustizia Ue – di ritenere sussistente, anche solo indirettamente, un obbligo generale di sorveglianza in capo all’internet service provider”.