È presieduta dal presidente della giunta regionale Marcello Pittella in collaborazione con l’assessore alle Politiche per lo sviluppo, Raffaele Liberali. Ne fanno parte dirigenti interni ed esperti esterni. I dirigenti interni sono Nicola Antonio Coluzzi (ufficio Società dell’Informazione), Vincenzo Fiore (Ufficio Sistema Informativo Regionale e Statistica), Giovanni De Costanzo (Protezione Civile), mentre gli esperti esterni sonoFrancesco Sacco (docente dell’area strategica della Bocconi di Milano), Ernesto Belisario (esperto di informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie), Marco Meneguzzo (docente di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche dell’università Tor Vergata di Roma) e Francesco Piero Michele Paolicelli (dirigente di società di servizi in telecomunicazioni). «L’obiettivo – afferma l’assessore Liberali – è quello di fare della Basilicata una delle regioni più all’avanguardia in tema di digitalizzazione, non partendo da zero perché le esperienze passate sono di buon livello, ma mettendo a sistema una serie di iniziative dirette alla sburocratizzazione, all’anagrafe dei cittadini, alla fatturazione elettronica per le imprese, al fascicolo sanitario e a tutta una serie di nuovi servizi». Compito urgente della taskforce sarà quello di rilanciare la programmazione in un’ottica strategica in materia di società dell’informazione che possa costituire la base dell’Agenda digitale. «Agenda che è orientata a rendere possibile la definizione di un nuovo piano regionale per l’eGovernment e lo sviluppo dell’Ict in Basilicata; a inquadrare a sistema tutti i principali progetti, infrastrutture assets e azioni localmente già realizzate o in corso di realizzazione, oltre che a stimolare l’avvio di nuove progettualità fortemente innovative e in linea con i nuovi obiettivi europei dell’economia digitale, attraverso la progettazione di nuovi servizi regionali avanzati in tema di cloud computing, social network, web semantico, open data». L’assessore Liberali ha fatto inoltre notare che «occorre anche riorganizzare il processo di procurement-to-pay per rendere la gestione della spesa dell’amministrazione regionale trasparente e funzionale e consentire la riduzione dei tempi di pagamento». Occorre, dice, una mobilitazione di tutti gli attori locali coinvolti (pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca) in modo da ricreare condizioni favorevoli di accesso al finanziamento comunitario e nazionale e abilitare forme di partecipazione pubblico-private allo sviluppo dei progetti.