Il salto tecnologico dalla vecchia macchina per scrivere al pc non ha portato fortuna agli aspiranti giornalisti professionisti. Che si sono trovati venerdì a soccombere di fronte al flop di parte dell’attrezzatura informatica fornita dall’Ordine dei giornalisti per la prova scritta. Con concorrenti costretti in alcuni casi a ricopiare a penna quello che avevano già scritto sul computer. Ed altri che incerti sul da farsi sono usciti dall’hotel Ergife di Roma solo alle 23 dopo essere entrati alle 9.
Tutta colpa delle pen drive che dovevano servire a trasferire il contenuto degli elaborati dai pc, giustamente privi di memoria, in modo da poter poi essere letti dai commissari d’esame. Secondo l’associazione dei giornalisti Lettera 22: «Il segretario nazionale dell’ordine, Enzo Iacopino, ha spiegato nel corso dell’esame che una delle due partite da 500 pen drive acquistate solo dopo verifica da ditte convenzionate con la Consip (la società del Ministero dell’Economia che si occupa di forniture per la pubblica amministrazione) presentava difetti. Ma a disposizione dei colleghi pare che ci fossero solo 10 tecnici per oltre 500 persone».
E c’è chi pensa anche ad un’interrogazione parlamentare. «Il caos che ha contraddistinto ieri la sessione di esame per diventare giornalisti professionisti testimonia quanto sia ancora lontana la via dell’informatizzazione in Italia anche per quei settori che ne dovrebbero rappresentare la punta di diamante». È quanto dichiara il deputato romano del Pdl-An Fabio Rampelli che ha preannunciato un’interrogazione. «Ci sono state alcune centinaia di candidati arrivate da tutta l’Italia – spiega -, trattenute oltremodo a causa dei pesantissimi disservizi gestionali, costrette a lavorare in condizioni disperate. C’è stato chi ha avuto addirittura crisi di pianto, chi ha dovuto elaborare pezzi e sintesi a penna a causa di computer non formattati, chiavette elettroniche non funzionanti. Respingiamo qualsiasi ipotesi di annullamento della sessione perchè in tal modo si penalizzarebbero i candidati due volte. Ci auguriamo che l’Ordine nazionale dei giornalisti sappia trovare le adeguate soluzioni. Resta da scoprire come la Consip, che ha ricevuto l’appalto per la gestione infomatizzata dell’esame, abbia organizzato l’appuntamento. È evidente che- ha concluso Rampelli- non c’è stata nessuna programmazione nè prevenzione degli eventuali disservizi. A tutti i candidati, la nostra solidarietá e vicinanza».
Vincenza Petta