Edicole, Roma. Niente snack e bibite ma infopoint turistici

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edicola crisiLa Fipe Roma è stata ricevuta in audizione presso la commissione Capitolina IX – Commercio, in merito all’eventuale allargamento delle attività di vendita delle edicole ad alcuni generi alimentari. Al termine dell’incontro sono state accolte le motivazioni contrarie espresse dall’Associazione dei Pubblici Esercizi aderente alla Confcommercio di Roma, nei confronti di un possibile ampliamento dell’attività di vendita delle edicole e le conseguenti rimostranze sull’inopportunità di una simile concessione. “Diversamente dalla normativa del commercio oggetto nel corso degli anni di corposi interventi di liberalizzazione – dichiara il presidente della Fipe Roma, Nazzareno Sacchi – la normativa delle edicole è stata e continua ad essere assoggettata ad autorizzazione comunale e, quindi, ad un rigido criterio di programmazione”. “Ci rendiamo conto – aggiunge Sacchi – che il settore delle edicole soffre le conseguenze di una terribile crisi economica così come moltissime altre categorie d’ imprenditori. Ma non possiamo nemmeno concepire che per salvaguardare le edicole – osserva Sacchi – esse vengano paragonate ad una qualsiasi altra attività commerciale, perché esse nulla hanno a che fare con l’esercizio del commercio”. “Dunque – conclude Sacchi – se l’attività di vendita dei giornali è in sofferenza, il Comune intervenga piuttosto con il Piano di localizzazione; mentre se vogliamo riconvertire ed ampliare le attività delle edicole, si proceda a trasformare questi spazi in punti d’informazione turistici con, eventualmente, vendita di biglietti per musei, teatri, cinema e luoghi di cultura. Sicuramente in questo modo si contribuirà ad una riqualificazione globale dell’offerta commerciale e turistica di Roma”.

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