L’assegnazione delle frequenze digitali deve avvenire in base a un sistema “equilibrato e trasparente”, altrimenti la Commissione europea andrà avanti con la procedura d’infrazione” già aperta fin dal luglio 2006 sulla legge Gasparri. Questa l’indicazione giunta da Bruxelles alla vigilia del passaggio in Italia dal sistema analogico a quello digitale per la diffusione delle trasmissioni televisive.
Lo switch off prenderà il via il 15 ottobre in Sardegna per essere poi esteso alla Valle d’Aosta e al Piemonte. La Commissione europea, hanno indicato i collaboratori della responsabile alla concorrenza, Neelie Kroes, sta portando avanti con attenzione l’esame della legge nel quadro della procedura d’infrazione, per ora ferma allo stadio antecedente al deferimento alla Corte di giustizia Ue, in stretto contatto con le autorità italiane. Occorre, osservano le stesse fonti, che “sia assicurata trasparenza ed equilibrio nell’assegnazione delle frequenze digitali in tutta Italia in linea con quanto prevedono le norme Ue. Se l’inchiesta in corso dovesse concludere che queste condizioni non sono state rispettate, la Commissione porterà avanti la procedura d’infrazione”.
Nei giorni scorsi è giunto a Bruxelles un nuovo ricorso presentato dall’associazione Altroconsumo per denunciare il passaggio dall’analogico al digitale secondo modalità che, per l’associazione, anticoncorrenziali destinate ad avere effetti distorsivi.