Ci troviamo davanti a un chiaro e palese abuso d’ufficio commesso dall’Ordine regionale del Lazio”. Lo afferma Aurelio Biassoni, consigliere lombardo di maggioranza dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, commentando l’archiviazione del caso inerente l’intervista di Michele Santoro a Michelle Bonev. Archiviazione che, secondo Biassoni, “è illegittima, prefigura un chiaro abuso d’ufficio e sulla vicenda chiederemo ora l’intervento della Procura della Repubblica. Il comma 5/f dell’articolo 3 del 138/11 sugli ordinamenti professionali e il Dpr 137/12 sono chiarissimi: sui procedimenti deontologici i vecchi consigli amministrativi degli Ordini regionali non hanno più nessun potere disciplinare, la competenza ora è esclusivamente dei consigli territoriali di disciplina”.
Secondo Biassoni, quindi, l’Ordine regionale del Lazio non avrebbe alcun titolo e competenza per giudicare e assolvere Santoro, perché il procedimento disciplinare sarebbe di competenza del solo consiglio territoriale di disciplina. ”Nessuna assoluzione, dunque, per Santoro – continua Biassoni – semplicemente perché quanto deciso dall’Ordine regionale dei Giornalisti del Lazio non ha valore alcuno: che poi la decisione assunta dall’Ordine laziale sia frutto di scarsa conoscenza normativa o di malafede, poco conta. Quel che conta è che ora il Consiglio Nazionale interverrà sulla vicenda per ripristinare la legalità e il rispetto delle regole deontologiche e professionali in questo caso palesemente violate. Se necessario, chiameremo direttamente in causa il ministero della Giustizia e la procura della Repubblica”.