Edicole del Lungomonte pisano lasciate senza giornali, Confcommercio: “Un atto gravissimo”

0
1277

edicola piccolaEdicole del Lungomonte pisano lasciate senza giornali. Un fatto inaccettabile, frutto di una decisione grave ed ingiustificata, presa unilateralmente dalla Martini Dumas Spa, società che distribuisce quotidiani e prodotti editoriali nei comuni del pisano. La storia dei fratelli Dario e Diego Ciucci, giovani titolari di una edicola a Vecchiano, è esemplificativa di quello che sta accadendo. A loro è stata interrotta di colpo la fornitura di quotidiani e periodici dal 9 settembre scorso, mentre la sospensione delle ricariche telefoniche è iniziata dal 14 settembre. Il motivo formale addotto dal distributore sarebbe quello della anti-economicità del rapporto contrattuale, anti-economicità mai dimostrata in nessuna sede. Sappiamo in realtà molto bene che il motivo reale della interruzione della fornitura dei giornali nasce dal rifiuto dei fratelli Ciucci a firmare una scrittura privata in cui la “D&D srl dichiara di obbligarsi a corrispondere alla Martini Dumas Spa, che accetta, un compenso mensile di euro 120,00 per i servizi meglio descritti all’articolo 1”. Servizi considerati non indispensabili dai fratelli Ciucci e comunque non meritevoli di un investimento mensile di 120 euro. La reazione del distributore al rifiuto, con il conseguente comportamento dello stesso, lede due diritti fondamentali: il primo, quello della libertà economica dell’imprenditore. Il secondo, quello costituzionale all’informazione, diritto di cui i cittadini sono gli unici depositari. A rischio interruzione fornitura di giornali e periodici, entro il prossimo 31 dicembre, anche le edicole di Filettole, Gello, Pontasserchio, Orzignano. Intanto, i due giovani imprenditori di Vecchiano, dovesse perdurare questa situazione, rischiano di chiudere definitivamente l’attività. La denuncia della gravità di questa vicenda, che il nostro sindacato Sang ConfcommercioPisa ha inoltrato ai sindaci dei comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme, è stata da loro accolta da questi e condivisa in una comunicazione da loro inviata alla Martini Dumas Spa e al Prefetto di Pisa.Scrivono nella lettera inviata alla Martini Dumas e per conoscenza anche al Prefetto, i sindaci Giancarlo Lunardi (Sindaco Vecchiano) e Paolo Panattoni (Sindaco San Giuliano Terme) di “revocare formalmente le decisioni assunte e di non adottarne unilateralmente altre che possano comprimere servizi ritenuti indispensabili… di ripristinare le forniture cessate e di proseguire nel rifornimento di tutti gli attuali punti vendita di quotidiani e periodici presenti sui nostri territori comunali. Sarà nostra cura richiamare l’attenzione del Prefetto di Pisa sulla delicata situazione che si sta venendo a creare, così come manifesteremo la nostra contrarietà alla Vostra posizione sugli organi di stampa ed in ogni sede istituzionale e politica ritenuta adeguata”. Paolo Pesciatini (Segretario Snag ConfcommercioPisa): “La situazione che si sta profilando, in merito alla decisione unilaterale della Martini Dumas è di una gravità assoluta. Si rischia di far chiudere, senza motivo alcuno, tutta una serie di attività commerciali, le edicole, che svolgono un servizio essenziale per la comunità di questi paesi. Non è pensabile, sotto nessun profilo, che il distributore locale dei quotidiani, possa decidere a suo arbitrio assoluto quali edicole tenere aperte e quali chiudere, stabilendo arbitrariamente condizioni e servizi. Contrasteremo con tutti i mezzi possibile la decisione della Martini Dumas. Ringraziamo i sindaci Lunardi e Panattoni per il sostegno e la chiara posizione assunta nei confronti del comportamento non tollerabile della Martini Dumas Spa”.

Fonte: Confcommercio Pisa

 

articoli correlati:

 

Crisi edicole a Roma. Confcommercio contraria a vendita bibite e snack

Chiusura edicole. A Roma è pronto il Piano “Manga&Bevi”

Crisi edicole. Legnini:”Interverremo con misure appropriate. Le edicole sono un patrimonio del Paese”

Gli edicolanti dicono basta alla rottamazione delle edicole. Al via il presidio permanente davanti al Parlamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome