L’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia “apprende con rammarico come l’inquadramento a tempo indeterminato di un professionista che informi i cittadini del Comune di Udine sulle attività di questa istituzione venga ritenuta ‘superflua’ dall’amministrazione del capoluogo friulano, impegnata in una pur condivisibile politica di tagli alle spese”. In una nota, il sindacato regionale dei giornalisti definisce l’atto “in disaccordo rispetto agli esiti del recente incontro tra la presidente della Regione, Debora Serracchiani, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg, Cristiano Degano, e il presidente di Assostampa, Carlo Muscatello, in cui avevano convenuto sull’importanza dell’informazione e della comunicazione istituzionale nella pubblica amministrazione, concordando a tal fine sull’esigenza di una compiuta applicazione in Friuli Venezia Giulia della legge 150 del 2000”.
Il taglio di un addetto stampa, sottolinea Assostampa, avviene “nonostante lo stesso Comune avesse bandito un anno fa un concorso per la selezione della medesima figura professionale, al quale hanno partecipato più di 300 colleghi, che venne congelato a causa dei limiti imposti dal Patto di Stabilità. Ora, contrariamente a quanto assicurato dalla stessa amministrazione nell’ottobre 2012, il Comune ha deciso di ‘eliminare il concorso’ optando invece per assunzioni a tempo determinato sulla base ‘di rapporti fiduciari’ e pertanto legati all’effettivo mandato del sindaco. E’ evidente la confusione fra la figura dell’addetto stampa, per legge un giornalista cui compete l’attività d’informazione al servizio della trasparenza in seno all’istituzione, e quello del ‘portavoce’, legato invece da un rapporto fiduciario all’organo di vertice dell’amministrazione in carica e quindi giocoforza sempre a termine. E’ evidente anche la non conoscenza degli strumenti che regolano la presenza dei giornalisti nella Pubblica Amministrazione in un contesto di manifesta incomprensione normativa”.