Rivedere il cambio di normativa sulla pubblicità legale e la pubblicazione delle sentenza contenuto nel collegato alla manovra. Lo chiede la Fieg in una nota. “L’approvazione da parte della Camera delle norme contenute nel collegato alla manovra che prevedono la pubblicazione degli atti e dei provvedimenti amministrativi solo sui siti internet delle amministrazioni pubbliche e la cancellazione dell’obbligo di pubblicazione delle sentenze di condanna sui giornali – affermano gli editori – nega il diritto dei cittadini ad essere informati sull’attività della pubblica amministrazione e dell’autorità giudiziaria”.
“La pubblicazione degli atti e dei provvedimenti della PA solo su internet, oltre a costituire una ulteriore sottrazione di risorse all’editoria, settore che attraversa una difficile stagione di tagli e crisi – aggiunge la Fieg -, negherebbe l’accesso alle informazioni alla stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese, che non hanno accesso al web, con la conseguente opacità dell’attività amministrativa”.
“Per quanto riguarda la norma sulla pubblicazione delle sentenze essa non determinerà alcun risparmio per l’erario in quanto il costo è interamente a carico dell’imputato condannato – specificano poi gli editori -. Arrecherà, invece, un grave danno ai bilanci dei giornali e al diritto dell’opinione pubblica di essere informata, eliminando peraltro un utile strumento di deterrenza nei confronti dei comportamenti illegali e una sanzione accessoria per l’imputato condannato, che risulterà essere l’unico soggetto ad avere un beneficio concreto. Tale beneficio si aggiunge a quello concesso alle persone giuridiche condannate a titolo di responsabilità amministrativa, che pure hanno, per definizione, mezzi per pagare la pubblicazione”.
“E’ auspicabile una correzione di rotta del Governo e del Parlamento – concludono gli editori – e in tal senso la Fieg rivolge un appello al Sottosegretario Bonaiuti, che confermi quanto deciso nel corso dell’approvazione del decreto legge sulla manovra 2009, non più di due mesi fa, quando si scelse di conservare gli obblighi di pubblicazione di atti, provvedimenti amministrativi e sentenze sui giornali garantendo in tal modo trasparenza all’attività della pubblica amministrazione e conoscibilità a quella dell’autorità giudiziaria”.