Diritto d’autore: Siae, provvedimento approvato in senato non liberalizza musica dal vivo

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siaeIl provvedimento approvato  in Senato – chiarisce la SIAE – non “liberalizza” la musica dal vivo, come riportato dal Corriere della Sera, con riferimento al riconoscimento e al pagamento del diritto d’autore, ma semplifica esclusivamente le licenze di pubblica sicurezza per organizzare manifestazioni di musica dal vivo con meno di 200 spettatori. Gli emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto che miravano, con riferimento al pagamento del diritto d’autore, a riconoscere l’esenzione dal pagamento dei diritti d’autore riscossi dalla SIAE sono stati respinti poiché, in realtà, frutto di approssimazione e di poca consapevolezza sulla materia. Il diritto d’autore infatti non è una tassa, è il compenso della fatica degli autori che sono dei lavoratori e devono essere retribuiti per il lavoro che svolgono. La musica dà un grande valore aggiunto ai pubblici esercizi che organizzano intrattenimenti, non si capisce perché se ne dovrebbe imporre per legge il mancato pagamento. In tale ultima ipotesi, peraltro, si sarebbe verificato anche un rilevante danno per l’Erario dello Stato (i mancati pagamenti genererebbero minore pagamento di IVA e minor pagamento di tasse sia da parte della SIAE che degli autori ed editori cui tali compensi vengono distribuiti). La SIAE sta invece da tempo lavorando ad una seria proposta, d’intesa con il Governo, volta ad incentivare e a far esprimere gli autori più giovani, che devono poter avere l’opportunità di far conoscere la musica che creano. E’ doveroso ricordare infine che il diritto d’autore, diritto di lavoratori e di imprenditori, è tutelato dalla Costituzione della Repubblica, da una specifica legge, aggiornata da dodici Direttive europee, e da ben cinque trattati internazionali, a cominciare dalla Convenzione di Berna del 1886 per finire con quella di Ginevra del 2006, cui aderiscono 196 Paesi nel mondo. La SIAE, profondamente rinnovata negli Organi Sociali e nelle sue strutture, sarà quindi determinata e ferma nel difendere in ogni sede i diritti del mondo della cultura italiana e dei propri associati.

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