“Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore”. Lo ha affermato Papa Francesco nel discorso rivolto al Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. “La nostra presenza, le nostre iniziative sanno rispondere a questa esigenza?”, si è domandato il Pontefice.
“Abbiamo un tesoro prezioso da trasmettere, un tesoro che porta luce e speranza. Ce n’è tanto bisogno! Ma tutto ciò – ha osservato Bergoglio – esige un’attenta e qualificata formazione, di sacerdoti, di religiosi, di religiose, di laici, anche in questo settore”.
Secondo Francesco, “il grande continente digitale non è semplicemente tecnologia, ma è formato da uomini e donne reali che portano con sè ciò che hanno dentro, le proprie speranze, le proprie sofferenze, le proprie ansie, la ricerca del vero, del bello e del buono”.
Dunque “c’è bisogno di saper indicare e portare Cristo, condividendo queste gioie e speranze, come Maria che ha portato Cristo al cuore dell’uomo; c’è bisogno di saper entrare nella nebbia dell’indifferenza senza perdersi; c’è bisogno di scendere anche nella notte più buia senza essere invasi dal buio e smarrirsi; di ascoltare le illusioni di tanti, senza lasciarsi sedurre; di accogliere le delusioni, senza cadere nell’amarezza; di toccare la disintegrazione altrui, senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità”.
“Cari amici – ha quindi concluso il Papa parlando ai membri e consultori del dicastero vaticano, molti dei quali sono responsabili di media cattolici nei loro paesi – è importante l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’incontro con Cristo”.