E’ la Effe Coopereativa che edita il quotidiano La Provincia, quella a cui la finanza, oggi ha sequestra beni per 5 milioni e, a tal proposito, l’avvocato Pierpaolo dell’Anno, precisa aspetti importanti a discapito degli indagati.
“In Italia, secondo quanto previsto dalla Costituzione, – scrive Dell’Anno, – le responsabilità penali sono accertate esclusivamente dall’autorità giudiziaria, e solo all’esito di tre gradi di giudizio. Nel caso di specie, ci troviamo di fronte a una mera ipotesi di reato, che dovrà essere vagliata nel seguito, in contraddittorio dai giudici di Frosinone, di cui, con assoluta fiducia attendiamo il giudizio.
Occorre comunque segnalare come gli accertamenti di polizia abbiano consentito già di accertare l’assoluta regolarità della condotta della cooperativa giornalistica nella gran parte (compresi quello attuale) dei periodi contributivi presi in considerazione, oltre che la sicura natura mutualistica dell’organismo sociale che, deve essere ricordato, è una cooperativa di giornalisti, ai cui soli bisogni sono stati destinati i contributi. Occorre anche evidenziare come sia stata la stessa cooperativa, spontaneamente, nella assoluta convinzione della insussistenza di comportamenti illeciti e, in ragione della volontà di dimostrare, sempre e comunque, rigorosa adesione alle regole che governano l’editoria e il vivere civile, a mettere a disposizione della Procura della Repubblica (che ha mostrato assoluto equilibrio e non comune professionalità), una somma per garantire gli eventuali crediti che il processo (che, giova ribadirlo, non è ancora nemmeno iniziato) dovesse eventualmente accertare.Sicuro che gli organi di stampa ben sapranno cogliere il senso effettivo della questione, ribadisco piena fiducia nell’operato della giustizia e chiedo, anche e soprattutto in ragione della esigenza di tutela dei giornalisti lavoratori, di evitare ingiuste e troppo anticipate valutazioni”.
L’avvocato Pierpaolo Dell’Anno