“Editoria in crisi, noi al lavoro per invertire la tendenza”

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Il sottosegretario all'Editoria, Gianni Legnini con una copia di CronacaQui
Il sottosegretario all’Editoria, Gianni Legnini con una copia di CronacaQui

per gentile concessione di Paolo Varetto (CronacaQui)

TORINO. Stringe le mani dei giornalisti, sfoglia i numeri che hanno fatto la storia ormai più che decennale di CronacaQui. Parla con il direttore Beppe Fossati, con i distributori che ogni giorno riforniscono le edicole, con amministrativi e poligrafici. Perché spiegando le ragioni della sua visita a Torino, il sottosegretario all’Editoria Legnini l’aveva detto: «Sono qui per completare un percorso di ascolto iniziato con le testate nazionali». E forse non c’è confronto migliore che varcare la soglia di una redazione come la nostra e vedere con i propri occhi come nasce un quotidiano.

Sottosegretario Legnini, l’editoria sta attraversando un periodo di grande difficoltà. Ma qual è l’atteggiamento del governo verso questo settore?

«Il governo sta registrando i numeri dolorosi di una crisi dietro i quali si celano le sofferenze di tante aziende e le vite stesse delle tante persone che, a vario titolo, contribuiscono ogni giorno a far uscire un giornale, sia esso cartaceo o on-line. Siamo determinati ad andare oltre ed invertire questa tendenza, alla luce dei grandi cambiamenti in atto».

A quali cambiamenti si riferisce?

«All’affermazione di Internet, ai conflitti con i motori di ricerca, alla diversa distribuzione della pubblicità. E poi dovremo tenere conto del conflitto generazionale tra le tutele dei professionisti più avanti negli anni e le incertezze dei giovani. Senza dimenticare la rete degli edicolanti o i nodi legati al diritto d’autore».

Lei ha parlato di giovani e di incertezze, quando spesso in Italia un cartello di divieto d’accesso sembra sbarrare il passo all’accesso della professione.

«Infatti i temi urgenti riguardano l’ampliamento degli spazi d’accesso e la definizione di un quadro di tutele compatibile con la crisi in atto. Il tema della formazione deve essere ai primi posti. E concordo che l’Università e le redazioni dovrebbero parlarsi di più».

Ma con quali risorse si inverte questa tendenza?

«Lavorando con tutti i soggetti coinvolti nella definizione di un percorso e di un progetto per l’editoria, anche affrontando il tema delle risorse. Ho già qualche idea, ma prima di comunicarle servono ancora confronto e condivisione».

(p.var.)

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