I 72 impegni proposti dall’a.d. di Telecom Italia, Franco Bernabè, sulla rete di accesso, saranno esaminati oggi dal garante delle Comunicazioni, Corrado Calabrò, il quale disporrà una pubblica consultazione di 60 giorni aperta ai concorrenti dell’ex monopolista.
Come si legge su MF, i 72 impegni sono suddivisi in 10 diversi gruppi. Il più importante è il settimo, che contiene l’insieme di impegni che riguardano il nuovo “organismo di vigilanza”, che sarà composto da 5 membri, due nominati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e tre dal Cda di Telecom. Tutti dovranno avere requisiti d’indipendenza. Il presidente verrà selezionato tra i due scelti dall’Agcom e dovrà essere un magistrato ordinario, contabile o amministrativo. Il board si riunirà con una cadenza almeno trimestrale e avrà i più ampi poteri per verificare il rispetto degli impegni da parte di Telecom e potrà anche avvalersi di consulenti esterni. A tal fine, sarà dotato di un budget di circa 1 mln euro l’anno.
Il primo gruppo di impegni, invece, va sotto il nome di “nuovo processo di delivery” e si tratta di un sistema che in pratica mette fine a tutte le corsie preferenziali per i clienti dell’ex monopolista. Il secondo gruppo riguarderà gli incentivi al personale della rete. Il terzo gruppo conterrà il monitoraggio delle performance “Tpi”. Subito a seguire ci sono gli impegni sulla garanzia di trasparenza. Il quinto ed il sesto gruppo, invece, riguardano la trasparenza dei “piani tecnici per la qualità della rete di accesso” e quella per i “piani tecnici di sviluppo della rete”. L’ottavo si occupa della disciplina del personale di vendita, il nono riguarda i servizi non richiesti, con la previsione di un monitoraggio e un obbligo di segnalazione al board indipendente ed il decimo ed ultimo gruppo si occupa di carrier pre selection e innova tutte le procedure sui cosiddetti Ko, ossia quando un cliente prima sceglie di passare ad un nuovo operatore e poi ci ripensa decidendo di rimanere con Telecom.
Fabiana Cammarano