RCS, QUOTIDIANI E PERIODICI IN UN’UNICA DIVISIONE. E DAL 2015 PRONTI PER “L’IMBARCO” NEL WEB

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L’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, e il presidente Angelo Provasoli hanno deciso di ristrutturare l’organizzazione gestionale del gruppo che edita il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport.
La divisione dei quotidiani (come lo stesso Corsera) sarà accorpata a quella dei periodici (o almeno quelli che “sopravviveranno” alla chiusura e che non saranno ceduti). Si formerà così la “Media Publishing”. Il direttore sarà Alessandro Bompieri, già direttore dei quotidiani. Mentre Matteo Novello, in precedenza direttore dei periodici si occuperà della direzione di una nuova unità, denominata Sfera, destinata alla produzione di contenuti per la prima infanzia e l’educazione (rimane fuori dalla ristrutturazione gestionale Rcs Libri).
La ratio di questa unione è il risparmio dei costi gestionali e di infrastrutture. Anche se saranno comunque create altre tre unità (rispetto a quella eliminata). Ci sarà, come detto in precedenza, Sfera. Poi sarà costituita una divisione che gestirà il rapporto con gli inserzionisti, denominata appunto Pubblicità. E infine la Operation che si occuperà dei fornitori e delle infrastrutture. Ci sarà un vero risparmio?
Un altro obiettivo di Jovane e Provasoli e la trasformazione, a partire dal 2015, di Rcs da società editoriale a compagnia multimediale. «C’è urgenza di un cambiamento. Rcs sarà una azienda di riferimento nella trasformazione dell’editoria», ha annunciato Jovane. Il piano dell’ad prevede anche uno sviluppo capillare e mirato dell’editoria digitale: è stato preventivato un aumento sostanziale della percentuale dei ricavi online nel giro di due anni (ricordiamo che Rcs vanta 30 milioni di lettori digitali, tra Italia e Spagna, su un totale di 46 milioni). Tramite il web, per Jovane, sarà possibile anche conoscere il profilo dei lettori attraverso l’acquisto di informazioni private (aspetto molto discusso dai garanti della Privacy) in modo da personalizzare contenuti e prodotti. E vendere, di conseguenza, degli spazi pubblicitari già “mirati” ad un determinato pubblico.
E anche il “nome” dato alla riunione di lunedì, “2015: imbarco immediato”, avrà voluto simboleggiare l’avvento di una nuova fase della società verso il “mare magnum” della rete.

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