DIGITALE TERRESTRE, IL GARANTE “DETTA” LE REGOLE

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L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ufficializzato la procedura con cui saranno assegnate le frequenze televisive per il digitale terrestre. Il provvedimento attua le misure urgenti stilate dal governo Monti un anno fa. La pubblicazione del bando di gara è di competenza del Ministero per lo Sviluppo Economico. Sono tre i lotti di frequenze in ballo, che corrispondono ai diritti d’uso che saranno assegnati. I due multiplex che utilizzano i canali 25 e 59 sono quelli che garantiscono una maggiore copertura nel territorio (96,6%), molto più alta di quella raggiunta dagli altri lotti (89,5 e 91,1%). Ma i vantaggi della capillarità del segnale sono compensati dagli svantaggi dovuti alla liberazione obbligata del canale 59 entro il 2016. Quelle frequenze saranno infatti destinate alla tecnologia LTE.
Dettando le regole per la presentazione delle domande, l’Autorità ribadisce l’esclusione dalla gara degli operatori che possiedono già tre o quattro mux per il digitale. Esclusi perciò Rai e Mediaset, ma non SKY, che potrà partecipare alla gara per l’assegnazione di un unico pacchetto. Potranno concorrere per tutti i lotti di frequenze solo i nuovi entranti e gli operatori che possiedono solo un pacchetto per il DVB-T. L’Agcom si impegna a rendere pubblica la ripartizione dei partecipanti in più graduatorie corrispondenti ai lotti in gara. Non è chiaro il destino delle frequenze in caso di mancata assegnazione mediante procedura competitiva. Il Garante allude alla riorganizzazione dello spettro radioelettrico come criterio di attribuzione dei lotti vacanti.
Un incentivo ai nuovi operatori viene dato dalla disposizione secondo cui ad essi è attribuito un diritto d’accesso quinquennale ai servizi di trasmissione utilizzati dagli operatori nazionali presenti sul mercato. Gli aggiudicatari delle frequenze dovranno raggiungere il 51% di copertura del territorio nazionale entro cinque anni. Inoltre è richiesto l’avvio di un servizio commerciale wholesale nei dodici mesi successivi all’assegnazione dei lotti. L’Autorità dà carta bianca agli operatori per la risoluzione di problemi connessi alle interferenze con altre frequenze dello spettro. Le norme di coordinamento internazionale saranno redatte dal Ministero, ma potranno essere sostituite da tecniche più specifiche, qualora si rivelino insufficienti per l’annullamento delle sovrapposizioni.
Secondo il Ministro Passera l’asta si svolgerà tra 30-40 giorni. Non sono attesi grandi ricavi, ma il Governo conta di rifarsi in futuro con la vendita dei diritti d’uso per le frequenze destinate ai servizi mobili di nuova generazione. Quantomeno l’asta dovrebbe consentire l’annullamento della procedura europea di infrazione che pende da sette anni sull’Italia, rea di aver ostacolato l’accesso dei nuovi entranti al mercato. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che la Commissione Europea ha fatto sapere di dover svolgere un ulteriore esame sulle nuove norme.

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