Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della sera, dal prossimo mese si ridurrà lo stipendio del 20%. Lo ha annunciato lui stesso in una lettera al comitato di redazione del quotidiano di Via Solferino. De Bortoli ha anche invitato i giornalisti a fare dei sacrifici. Ma il cdr ha rifiutato: «Non prevediamo riduzione di stipendi». Intanto il Corsera si conferma il quotidiano più diffuso in Italia se si considerano le copie medie giornaliere vedute, sommando quelle cartacee e le versioni digitali.
Ma procediamo con ordine.
De Bortoli ha precisato che la sua decisione di ridursi lo stipendio è stata «autonoma e incondizionata». Insomma il direttore del Corsera, vista la situazione finanziariamente delicata di Rcs (la società che edita il quotidiano), ha voluto dare l’esempio.
Inoltre, nella lettera De Bortoli, ha sottolineato l’origine della crisi di Rcs, dovuta in gran parte all’investimento sbagliato sulla società spagnola Recoletos. Il direttore ha proposto anche ai giornalisti dei sacrifici. L’idea è questa: attivare un contratto di solidarietà che non gravi sull’Inpgi (cassa previdenziale dei giornalisti); diminuzione del 5% dello stipendio dei redattori, riduzione dei benefit. La somma “risparmiata” in parte andrebbe a costituire una sorta di prestito infruttifero. Il quale andrebbe restituito al raggiungimento di determinati obiettivi economici. La proposta di De Bortoli è finalizzata a scongiurare il licenziamento dei giornalisti. Visto che nel piano triennale dell’ad di Rcs, Pietro Scott Jovane, sono previsti 110 prepensionamenti. Ma solo 75 di questi avrà maturato i requisiti minimi. Quindi gli altri rischiano l’esonero.
Ma il cdr del Corsera non è d’accordo con De Bortoli. La replica è avvenuta martedì. «Nella nostra autonomia stiamo percorrendo strade che non prevedono una riduzione di stipendi, né l’ipotesi di prestiti infruttiferi o di altro tipo», ha dichiarato il cdr.
Ma De Bortoli, i giornalisti e il cdr sono d’accordo su un aspetto: il Corriere della sera non merita tagli. Questo perché è la parte del gruppo Rcs che guadagna di più. Tale affermazione è confermata dai dati dell’Ads (Associazione diffusione stampa) di febbraio 2013. In base a queste rilevazioni il quotidiano di Via Solferino risulta essere il più “diffuso” d’Italia con ben 480.346 copie al giorno di media. Questi numeri comprendono sia le copie cartacce vendute in edicola, circa 430 mila, sia quelle digitali consultate tramite computer, tablet, smartphone, che si attestano sulle 50 mila. Ma c’è da precisare che, come ha riportato lo stesso Corriere della sera, non sono conteggiate «40 mila copie, sempre digitali, collegate ad abbonamenti con operatori telefonici e produttori di hardwere, che per regolamento non sono dichiarate nella classifica Ads».