BLITZ HACKER, GLI USA STUDIANO CONTROMISURE. IN ARRIVO IL SUPERMANUALE

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Il fenomeno dell’incedente far west cibernetico è una realtà oramai nota a tutti.
Come fronteggiare l’ondata di incursioni informatiche a tappeto?
Semplice, stilando delle vere e proprie regole per identificare e prevenire i casi di attacchi cibernetici.
“The Tallinn Manual on the International Law Applicable to Cyber Warfare” si avvale degli apporti di venti esperti internazionali, congiuntamente al Comitato Internazionale della Croce Rossa e il Cyber Command degli Stati Uniti.

Il volume, stilato a Tallin (Estonia) e commissionato dalla Nato, redige una vero e propria codifica della logica sottesa alla strategia della cyber war.
Ma chi veramente può considerarsi al riparo dagli assalti dei pirati del web?
Dal documento si evince che secondo l’etica degli attivisti della rete, gli obiettivi civili sarebbero considerati “intoccabili” ma ad ogni modo è difficile stabilire delle regole e ruoli ben precisi, laddove gli stessi autori dei crimini informatici potrebbero diventare essi stessi vittime.
Ma vediamo alcuni dei punti del manuale che cercano di fare chiarezza sull’oscura natura del cyber crime.
Fino a quale limite può sospingersi la portata di un’azione di blitz informatico?
A sentire gli esperti autori del manuale, alcuni attacchi possono potenzialmente innescare un conflitto armato di portata internazionale e dunque non limitarsi alla guerra virtuale ma condurre sino a scenari bellici militari.
A questo punto è opportuno mettere a punto una strategia di difesa per la parte offesa, chiamata a reagire.
La guida in proposito, suggerisce di adottare risposte proporzionate al blitz subìto, escludendo quindi il ricorso alle armi, a meno che non siano riportati seri danni alla comunità.
Ed infine il punto cruciale, come individuare l’origine del raid?
Innanzitutto si invita ad agire con prudenza, secondo il manuale di Tallin:
“Anche se un attacco ha avuto origine da una rete governativa questo non è sufficiente ad attribuire la colpa ma è un’indicazione che lo stato in questione è associato con l’attacco”.
E qui torna in gioco l’Affaire Usa-Cina, le due potenze negli ultimi tempi sono infatti al centro della rappresaglia informatica che vede il paese del Dragone come principale indiziato delle incursioni sferrate ai danni della major tecnologiche a stelle e strisce.
Che il documento della Nato plachi gli adirati animi?
Aspettarsi questo sarebbe forse troppo, ma di sicuro il manuale della cyber guerra servirà a stabilire per la prima volta delle chiare regole d’azione e contromisure verso l’endemica manifestazione degli scontri bellici digitali.

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