GFD SCOPRE TRUFFA SU FREQUENZE. INDAGATE OTTO EMITTENTI SICILIANE

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Operazione della Guardia di Finanza in Sicilia per fare salutare pulizia sul sistema televisivo dopo l’arrivo del digitale terrestre. Nel mirino delle Fiamme Gialle, finisce la TV digitale terrestre dell’Isola e la Guardia di Finanza ha segnalato alla Procura della Repubblica di Ragusa i rappresentanti legali di ben otto emittenti.

Sono stati i militari della Compagnia delle Fiamme gialle del capoluogo, a concludere in queste ore una difficile attività istruttori, coordinata e diretta dal Procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia e che ha portato ad accertare una serie di irregolarità messe in atto da otto emittenti che, senza avere i requisiti per partecipare al bando emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico e che ha assegnato le frequenze per trasmettere in digitale nell’Isola, sono riuscite ad attestarsi in posizione utile in graduatoria per l’assegnazione delle stesse frequenze e per potere così trasmettere in Sicilia dopo lo ‘switch-off’ dello scorso giugno.

Il lavoro dei finanzieri, è stato finalizzato principalmente a verificare il possesso dei requisiti previsti dal bando per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre ed ha accertato che alcune emittenti che si erano consorziate fra di loro attraverso la sottoscrizione di un ‘patto di intesa’ e che sono responsabili adesso di truffa aggravata in danno del Ministero dello Sviluppo Economico e falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, per avere presentato allo stesso Ministero, un’istanza di ammissione con dichiarazioni mendaci.

L’obiettivo è stato quello, secondo la Guardia di Finanza, di indurre in errore il dicastero, in modo da ottenere un punteggio utile all’inserimento in graduatoria, beneficiando così dell’assegnazione delle frequenze del digitale terreste. La Guardia di Finanza ha anche inoltrato al ‘Dipartimento delle Comunicazioni’ la segnalazione per il rifacimento della graduatori definitiva delle emittenti televisive locali sul digitale terrestre della Regione Sicilia mentre sono in corso anche altri accertamenti per verificare il corretto percepimento dei contributi sull’editoria, erogati dallo Stato alle emittenti tv dell’Isola.La GdF non ha comunque fornito l’elenco delle televisioni siciliane oggetto dell’indagine.

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