MINZOLINI ASSOLTO DALL’ACCUSA DI PECULATO. L’EX DIRETTORE: «RIVOGLIO IL TG1». VERRO: «GUBITOSI PROVVEDA»

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Augusto Minzolini è stato assolto dall’accusa di peculato perché il fatto non costituisce reato. Lo ha deciso la sesta sezione penale del Tribunale di Roma. L’ex direttore: «Hanno utilizzato una legge che hanno applicato solo 3 volte. Ma ora rivoglio il mio posto». I legali: «La vicenda era assurda sin dall’inizio». Antonio Verro, consigliere Rai del Pdl: «Il dg risolva la situazione».
L’ex direttore, in seguito alla decisione a lui favorevole, appare sollevato e amareggiato nello stesso tempo. Lo dimostrano le due affermazione raccolte dal Giornale: «È stata una Via Crucis. Sono stato attaccato dai media senza potermi difendere. Sono rincuorato dalla sentenza che ristabilisce il rapporto tra giustizia e informazione. Ma sono disgustato dai media che mi hanno attaccato senza darmi la possibilità di potermi difendere. Inoltre a causa del processo ho rifiutato l’incarico di capo dell’ufficio di corrispondenza di New York».
C’è soddisfazione piena per i due avvocati, Franco Coppi e Fabrizio Siggia: «La sentenza restituisce giustizia. La vicenda era assurda e priva di valore sin dall’inizio».
In particolare l’ex direttore era stato accusato di aver speso troppo denaro con la carta di credito aziendale della Rai (quindi finanziata anche dai contribuenti). Si parlò di “spese pazze”, di cene e pranzi non giustificabili con il lavoro di direttore. Minzolini si rifiutò di specificare, per ragioni di privacy, i nomi dei suoi commensali. Ma cercò di rimediare restituendo la somma contestata. Si trattava di circa 65 mila euro.
E tale comportamento andò bene sia alla Rai che alla Corte dei Conti. Ma, stando alle dichiarazioni dello stesso Minzolini sul Giornale, l’Idv presentò un esposto alla Procura di Roma. E iniziò l’indagine. E la Rai dovette spostare Minzolini dalla guida del Tg1.
«Hanno utilizzato una legge applicata solo tre volte in Italia, la n.97 del 2001», ha protestato l’ex direttore. «L’articolo 3 prevede lo spostamento di un dipendente pubblico in caso di un rinvio a giudizio. Ma l’articolo 4 della stessa norma – ha continuato Minzolini – ordina all’azienda, in caso di assoluzione, anche in primo grado, di reintegrare il dipendente». Ed ecco che arriva una richiesta che potrebbe mettere in difficoltà i vertici della tv di Stato: «Rivoglio il Tg1. E se la Rai non lo farà andrà contro la legge».
C’è da dire che in quel periodo la sua poltrona già ballava. Non era ben visto dal centrosinistra e da una frangia dei suoi colleghi. E c’è chi affermò che l’accusa di peculato fu il “movente” per la sua sostituzione con Alberto Maccari.
In ogni caso ora la situazione potrebbe complicarsi. La legge prevede il reintegro di Minzolini. Ma ora il direttore del Tg1 è Mario Orfeo. E una sua dipartita appare improbabile. Anche perché Minzolini è stato candidato per il Pdl in Liguria. Quindi la sua rivendicazione della guida del tg dell’ammiraglia Rai potrebbe essere solo una provocazione. Ma non è escluso che Minzolini la rivoglia realmente.
Antonio Verro, consigliere Rai in quota Pdl, ha affermato che il dg, Luigi Gubitosi, deve «sanare la questione». La quale Fabrizio Cicchitto, parlamentare del Pdl, non ha esitato a definire «kafkiana».

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