Gli Stati Uniti e la nuova frontiera: il sogno della mega rete Wi-Fi, “coast to coast”

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Spostarsi ovunque e trovare in ogni luogo una rete Wi-Fi pubblica a banda larga. Veloce abbastanza per consentire a tutti di navigare gratuitamente in rete e per effettuare telefonate via web senza svuotare il credito del cellulare. Una rete fatta di migliaia, anzi milioni, di hotspot Wi-Fi, grande abbastanza da coprire una nazione. Un sogno? Fantascienza? Sì, per ora. Ma il progetto della Fcc (Federal Communication Commission), l’autorità di supervisione del settore telecomunicazioni americano, è molto serio e non ha nulla di fantasioso. Il piano fa parte di una revisione più generale dell’assetto delle frequenze. È stato messo nero su bianco dal presidente della Fcc, Julius Genachowsky, e sottoposto ai cinque membri dell’authority. La nuova rete avrebbe una portata ben superiore a quella degli hotspot domestici, permettendo di penetrare attraverso muri di cemento e di oltrepassare ostacoli naturali come colline e aree boschive. Tutte le aree metropolitane risulterebbero coperte, così come una buona parte di quelle rurali. Se l’idea venisse approvata ci vorrebbero – oltre a un investimento stimabile in molti miliardi di dollari – diversi anni prima di una piena operatività della nuova super-rete Wi-Fi. A quel punto diversi utenti potrebbero arrivare a rinunciare non solo agli abbonamenti dei loro smartphone, ma persino all’Adsl domestica. Soprattutto quella fetta di pubblico poco esigente nei confronti della qualità della connessione e con ridotte possibilità di spesa. Si immaginano però anche applicazioni davvero innovative che la nuova rete potrebbe rendere disponibile. Dalla possibilità per un’auto senza pilota (come quella che Google sta testando) di comunicare con un altro veicolo a un chilometro di distanza, all’opportunità data a un paziente con un monitor cardiaco di scambiare dati con un ospedale dall’altro lato della città. E sono solo un paio di esempi di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione, in un progetto senza precedenti a livello mondiale. La proposta ha immediatamente scatenato opposte reazioni nel mondo dell’industria. Da una parte gli operatori telefonici (AT&T, T-Mobile e Verizon), che vedrebbero messo in serio pericolo il loro business delle connessioni mobili. Dall’altro i giganti dell’high-tech come Google e Microsoft che vedono grandi potenzialità nella rete libera. In mezzo la politica, con i repubblicani schierati sul fronte del no: secondo il Gop, il governo non può permettersi di perdere i miliardi di dollari che arriverebbero dall’asta delle frequenze ai privati. La partita comunque è aperta, in una metaforica corsa al West, stavolta interamente digitale. Praterie digitali tutte da conquistare che sembrano così lontane viste dall’Italia. Dove i progetti di Wi-Fi pubblico languono, azzoppati da cronica mancanza di fondi e disinteresse.

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