Il portavoce del commissario Ue alla concorrenza, Neelie Kroes, ha fatto sapere che le informazioni inviate dalle autorità italiane a Bruxelles sulle modifiche apportate alla riforma Gasparri e sulla situazione del sistema italiano della frequenze “sono ancora incomplete”. In particolare, mancano le risposte ad una parte del questionario di 20 domande che la Commissione ha inviato al nostro Paese, il 25 giugno ascorso.
Le violazioni delle regole Ue, contenute nella legge Gasparri, sul sistema delle frequenze televisive, hanno portato Bruxelles ad aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, che adesso rischia di essere deferita alla Corte di giustizia europea. La procedura di infrazione risale al 18 luglio 2007, quando, con Parere Motivato, adottato ai sensi dell’art. 226 del Trattato CE, la Commissione europea aveva formulato rilievi di incompatibilità comunitaria con riferimento agli aspetti inerenti al titolo per l’esercizio dell’attività di operatore di rete in tecnica digitale su frequenze terrestri e al regime dei trasferimenti di impianti-frequenze ai fini della realizzazione delle reti digitali terrestri.
Adesso la Commissione vuole chiarimenti in merito alle modifiche apportate al Testo unico della radiotelevisione dalla recente legge n. 101/2008.
Il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha recentemente affermato che il governo italiano invierà la prossima settimana un nuovo documento a Bruxelles in risposta ai chiarimenti chiesti dalla Commissione europea, a integrazione delle informazioni già consegnate alla Ue e ritenute “ancora incomplete”. “Confermo che sono in corso colloqui con gli uffici dei commissari alla Concorrenza, Neelie Kroes, e alle Tlc, Viviane Reding”, spiega Romani. “La scorsa settimana una delegazione di giuristi e tecnici ha avuto un lungo colloquio con gli uffici Ue e ha consegnato un documento di risposta ai venti quesiti posti da Bruxelles. La settimana prossima invieremo un ulteriore approfondimento e probabilmente ci sarà un nuovo incontro ancora a livello tecnico, nella prospettiva di un colloquio tra me e il commissario Kroes alla fine di questo percorso di approfondimento. Ho l’impressione che i contatti stiano procedendo bene e che possano avere risultati positivi”.
Quanto all’incompletezza delle risposte dell’Italia segnalata dalla Ue, “abbiamo risposto a tutte le domande – chiarisce il sottosegretario – che si riferivano prettamente al parere motivato”, seconda fase della procedura di infrazione aperta da Bruxelles nel 2006 sulla legge Gasparri. “Le richieste di chiarimento Ue vertevano però anche su altri temi: si sta affrontando complessivamente il problema del settore tv nei rapporti con l’Europa. Di qui – conclude Romani – la necessità di ulteriori approfondimenti”.
Fabiana Cammarano