E-BOOK NELLE SCUOLE: I NODI SOCIALI ED ECONOMICI DA SCIOGLIERE

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Nel testo originario dell’Agenda Digitale era previsto l’utilizzo di libri elettronici nelle scuole già dal 2013/2014, mentre quello convertito in legge posticipa la rivoluzione digitale al successivo anno scolastico. Ma in realtà le modifiche saranno effettive dal 2014/15 solo per le prime classi degli istituti primari e secondari. Per l’estensione alle classi rimanenti bisognerà attendere altri 12 mesi.
D’altronde il dibattito sull’attendibilità dei testi elettronici dimostra che forse gli italiani non sono ancora pronti a questi grandi cambiamenti. I mutamenti apportati dall’Agenda al sistema scolastico devono essere recepiti a livello sociale, prima di poter essere imposti nelle attività didattiche. Gli insegnanti devono acquisire maggiori conoscenze tecnologiche e mostrare minore diffidenza verso le nuovi fonti di apprendimento. Il Ministero dell’Istruzione (MIUR) sta lavorando da mesi alla sensibilizzazione del corpo docente, incoraggiando le attività tecnologiche nelle classi.
Anche gli editori hanno assunto un atteggiamento riluttante verso lo sviluppo delle nuove tecnologie.. In questo caso vanno considerati gli interessi economici delle casi editrici, non pronte a rinunciare alle ingenti entrate derivanti dalla vendita di libri in formato cartaceo. C’è poi chi afferma che i libri elettronici non possono garantire la qualità contenutistica propria dei loro predecessori. Una posizione che solleva qualche dubbio, dal momento che gli e-book sembrano lo strumento migliore per la transizione ad un’attività didattica caratterizzata da multimedialità e interattività.

La digitalizzazione dei libri di testo sarebbe una fonte di risparmio per le famiglie italiane, questo è pacifico. Recenti studi hanno calcolato che l’utilizzo di e-book al posto di testi tradizionali ridurrebbe la spesa annuale del 15%. Non è moltissimo, ma in tempi di crisi non si rinuncia a nulla. L’Agenda è, però, un po’ ambigua in relazione alla disciplina dei supporti digitali. Gli e-reader, strumenti necessari per la lettura di un e-book, costano in media 200 euro. La legge assicura la fruizione degli e-reader, ma pone degli oneri non ben definiti a carico delle famiglie. Vi è inoltre specificato che in presenza di situazioni particolarmente svantaggiate sono permesse convenzioni tra le Regioni e il MIUR per la realizzazione di centri digitali connessi agli istituti scolastici. Non è però chiarito quali siano gli estremi per la determinazione di una “situazione particolarmente svantaggiata”. La parola ai decreti attuativi. Arriveranno?

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