VENETO. IL 40% DELLE AZIENDE NON HA LA BANDA LARGA”

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Le telecomunicazioni, l’informatica, la trasmissione e la ricezione di dati e di informazioni in tempo reale sono già da tempo una realtà consolidata nell’attività delle imprese di qualunque settore, su scala globale come a livello locale. Coinvolgono funzioni vitali come l’attività commerciale, la comunicazione e il marketing e l’organizzazione interna dei reparti aziendali. Le imprese del Nord Est ne percepiscono la centralità e, nel contempo, ne riportano in numero piuttosto consistente diffusione e qualità insufficienti. Almeno due imprese su tre del Nord Est considerano le infrastrutture immateriali importanti quanto quelle materiali (67,6%), mentre un quinto dei rispondenti le ritiene ancora più importanti (19,8%). Solo un decimo degli imprenditori (11,9%) considera le infrastrutture materiali nettamente più importanti di quelle immateriali. E’ quanto emerge dalla rilevazione Opinion Panel, condotta dalla Fondazione Nord Est con il contributo di FriulAdria Crédit Agricole, su un panel di testimoni privilegiati scelti tra gli imprenditori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Poche le differenze da rilevare tra le regioni del Nord Est rispetto a questo tema. In ciascun territorio la gran parte delle imprese rispondenti conferisce eguale importanza alla diffusione di connessioni a banda larga e wi-fi nelle aree urbane e a quella di ferrovie e strade. Da notare il picco raggiunto in Veneto da chi considera ancora più importanti le infrastrutture immateriali (21,9%) e in Trentino Alto Adige per chi invece ritiene più centrali quelle materiali (18,2%). Le imprese nordestine che valutano da sufficiente a ottima la disponibilità di infrastrutture immateriali nella propria regione sono il 60,9%. Una quota che alla luce dell’importanza di tale fattore competitivo per un territorio ricco di attività produttive e fortemente internazionalizzato come il Nord Est, si può considerare, sebbene maggioritaria, ancora troppo limitata. Sebbene la numerosità esigua del campione non consenta di esprimere valutazioni troppo differenziate, si segnala comunque la valutazione molto negativa delle rispondenti friulano- giuliane (68,8%), molto al di sopra rispetto alla bocciatura delle venete (37,9%) e a quella delle trento-altoatesine (21,6%). I giudizi sono meno positivi quando viene richiesta un’opinione sulla qualità dei servizi forniti da tali infrastrutture. A livello aggregato una quota appena sopra il 50% (54,7%) li considera adeguati alle proprie necessità, mentre, guardando alle singole regioni, si notano differenze piuttosto forti.
Si dicono soddisfatte quattro aziende su cinque del Trentino Alto Adige, contro la metà di quelle del Veneto e solo un terzo di quelle del Friuli Venezia Giulia. Queste valutazioni sembrano trovare riscontro nel parere relativo alla politica perseguita dalle Regioni del Nord Est in materia di infrastrutture immateriali. Se complessivamente le valutazioni insufficienti si fermano al 55,9%, esse salgono notevolmente tra le aziende del Veneto (64,4%) e, parimenti, del Friuli Venezia Giulia (64,7%). Decisamente più favorevoli, invece, le opinioni nelle due Province autonome trentine, dove quattro imprese su cinque esprimono apprezzamento. Tra le imprese del Nord Est rientranti nel campione della presente indagine, solo il 61,7% afferma di avere accesso alla «banda larga». Essa consente una maggiore velocità di connessione, requisito tecnico necessario alla diffusione di alcuni servizi come telelavoro, teleconferenza, videochiamata, l’avvio di un’attività a distanza. Le aziende non servite dalla banda larga possono quindi subire una perdita di produttività.

A frenare gli operatori nel portarla ovunque nella rete di accesso sarebbero in particolare i costi elevati di investimento, che nelle zone scarsamente abitate non troverebbero adeguati ritorni economici. Peraltro vanno considerati in questo contesto i dati forniti dall’Istat, che descrivono una situazione migliore di quella riportata dalle imprese, aspetto che lascia intravedere una certa discrepanza tra la dotazione tecnologica ufficialmente censita e l’effettiva capacità di fruizione da parte di alcuni utenti. Secondo l’Istituto, nel 2010 a essere dotate di connessioni a banda larga erano l’82,7% delle imprese del Veneto, l’84,9% di quelle del Friuli Venezia Giulia, l’84,5% in provincia di Trento, l’86,2% in provincia di Bolzano. Tra gli altri strumenti correlati al mondo dell’informatica e delle telecomunicazioni e certamente legati alla disponibilità di una connessione a internet veloce ed efficiente, si segnalano i sistemi di videoconferenza, di cui sono dotate il 55% delle aziende del Nord Est, i sistemi “cloud” per l’archiviazione dei dati, adottati solo dal 36,6%, e le strutture di vendita online tramite e-commerce, utilizzate appena dal 30,3% delle imprese rispondenti.

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