BARISERA. LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO

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In questa nostra battaglia per salvaguardare il futuro di “Barisera” e per difendere il posto di lavoro abbiamo avuto anche il sostegno e la solidarietà del mondo politico. E’ una grande testimonianza di affetto, di comunanza e di condivisione del nostro impegno professionale, alla luce di tanti anni di duro lavoro nel pieno rispetto della libertà di stampa e dell’equilibrio intellettuale di fare informazione “Perdere un quotidiano è una ferita per la democrazia, una battuta d’arresto per l’intera società. La notizia che “barisfera” non sarà in edicola e per la strade della mia città mi rammarica profondamente. Sarebbe una vera sconfitta”. Questo il pensiero del presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna. “Sono da sempre amico di questa testata coraggiosa. Ho imparato a conoscere tutti i giornalisti, professionisti validi e splendide persone, da Maria Teresa D’Arenzo a Nello Mongelli, al direttore Pino Ricco, fino alle redattrici e ai redattori più giovani”. “Auspico che si possano trovare le risorse e le possibilità per far sopravvivere una voce libera di questa città – conclude Introna – autonoma, equidistante, coerente con la missione di informare, senza steccati e senza lenti deformanti, che Barisera si è data fin dalla nascita. Continuo ad essere personalmente a disposizione per sostenere una giusta causa, per scongiurare che l’ultimo quotidiano del pomeriggio, a Bari, debba anche solo temporaneamente uscire dal coro dell’informazione obiettiva e corretta”. Pieno sostegno anche da parte di segretario regionale dell’Udc, l’on. Angelo Sanza che in una nota afferma: “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori, giornalisti e non, della testata “Barisfera”, che ieri ha pubblicato l’ultima copia dell’edizione cartacea. La chiusura di un giornale, anche locale – prosegue – rappresenta una perdita per l’intera comunità, a cui si sottrae una voce e la pienezza del diritto ad un’informazione libera e plurale. Un torto a chi racconta ciò che accade tutti i giorni con professionalità e passione, tra i mille sacrifici di una categoria già provata dalla crisi. Gli organi dello Stato, in questo caso il Dipartimento della Presidenza del Consiglio, hanno il dovere di fornire le informazioni dovute per rispetto dei lavoratori e dei lettori. Ci auguriamo che il Barisera possa riprendere, a breve, ad uscire in edicola, con la stessa grinta e dedizione con cui le sue penne ci hanno sempre informato. Questa voce della Bari metropolitana – conclude Sanza – non deve essere spenta”. Sulla stessa lunghezza il consigliere regionale e vice-capogruppo del Pdl, Massimo Cassano. “Un forte sentimento di solidarietà personale al direttore di “Barisera”, Pino Ricco, e a tutta la redazione del quotidiano affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali e la sempre più fondamentale libertà e pluralità dell’informazione. Adesso uniti occorre fare quanto possibile affinché la testata giornalistica possa essere messa nelle condizioni di rilanciare la propria attività. “Barisera”, com’è noto, ieri ha stampato l’ultima edizione cartacea restando on line in via provvisoria e in attesa di comprendere l’evoluzione delle norme in materia. Infatti, il futuro dei fondi statali a sostegno delle realtà minori è ancora incerto. “Barisera”, che è una cooperativa, riusciva a mantenere l’equilibrio contabile grazie alla copertura del 50 per cento delle spese (circa un milione). Già nel 2011, sul contributo dell’anno precedente, i volumi erano stati ridotti del 18 per cento. La chiusura, ma anche la riduzione dell’attività di un organo di informazione è sempre una notizia negativa, al Sud l’impatto devastante sulla pluralità dell’informazione è ancora più grave. Occorre essere compatti nel sollecitare il Dipartimento per l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a chiarire le norme per l’accesso ai contributi per l’editoria in cooperativa”. Un’attestazione di stima, che abbiamo accolto con orgoglio, ci è giunta anche dall’associazione BariPartecipa: “Siamo vicini alla redazione di Barisera che è e rimane un baluardo della informazione e della democrazia a Bari”.

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