Non è più rinviabile una radicale riforma della 416 e delle leggi di sistema, e vanno cambiati i due decreti che portano la firma dell’allora ministro Sacconi e che “si sono rivelati inefficaci nel governo degli stati di crisi. Queste disposizioni hanno di fatto concesso mano libera agli editori nel taglio dei posti di lavoro, anche a fronte di bilanci non disastrosi e, in alcuni casi, persino in attivo”. E’ quanto sollecita la consulta dei fiduciari e dei comitati di redazione dell’Associazione stampa romana in un documento approvato e proposto all conferenza nazionale dei cdr e fioduciari e della commissione contratto della Fnsi in corso a Fiuggi. Il documento denuncia “l’assoluta inconsistenza di piani di rilancio delle testate e l’assenza pressoche’ totale di ricerca di modelli di business o di prodotti informativi adatti ai nuovi scenari digitali” e in questo contesto viene definita “inaccettabile la richiesta di nuovi stati di crisi con ulteriori perdite di posti di lavoro.
Va affrontata l’evidenza dell’esaurimento della legge 416: servono nuove regole per rompere l’automatismo della espulsione precoce dei giornalisti dalle aziende. Va preso atto del fatto che si tratta di una disciplina che fu immaginata in origine come strumento di governo della trasformazione del settore editoriale, ma allora fu accompagnata da strategie e finanziamenti pubblici per la modernizzazione che oggi vengono progressivamente a mancare”. La consulta dei cdr e fiduciari dell’Asr chiede quindi alla Fnsi di considerare “inderogabile, prima di qualunque trattativa su nuove ristrutturazioni aziendali, l’apertura immediata del tavolo piu’ volte richiesto con governo, Fieg e gli altri soggetti del mondo editoriale, sul quale affrontare la crisi del settore in una prospettiva di sviluppo con adeguate strategie e finanziamenti in connessione al progetto di riforma complessiva in discussione in Parlamento. Mentre per la sola editoria finanziata vanno trovate tempestive soluzioni per tutte le testate, di fatto oggi a rischio chiusura, ripensando poi l’intero meccanismo di finanziamento pubblico per evitare distorsioni e premiare le iniziative che creano occupazione”. Inoltre, alla Fnsi e’ sollecitato che il prossimo contratto nazionale dei giornalisti “tenga conto delle specificita’ e delle esigenze del lavoro radiotelevisivo e che venga avanzata alla Fieg la richiesta di un coinvolgimento pieno degli editori radiotelevisivi al tavolo del confronto per il rinnovo contrattuale”.
E la stessa esigenza di maggiore aderenza del contratto nazionale alle specificita’ di settore “emerge dalle agenzie di stampa, investite da una significativa trasformazione della produzione editoriale in senso multimediale e in generale come prodotto del convulso sviluppo del settore digitale”. Per l’Asr, “alla pretesa degli editori di gestire questa fase all’insegna di una totale assenza di regole deve corrispondere la capacita’ del sindacato di valorizzare le prospettive offerte dai nuovi mercati digitali senza lasciare mano libera alla mortificazione dell’autonomia professionale dei giornalisti”. Il documento solecita inoltre al sinbdacato nazionale dei gilornalisti “di considerare materia della negoziazione contrattuale le regole per l’utilizzo del lavoro autonomo. L’utilizzo indiscriminato, da parte degli editori, di freelance e collaboratori esterni (spesso con un solo committente e legati a una sorta di esclusiva di fatto) rischia di indebolire le tutele contrattuali dei colleghi nelle redazioni. Cosi’ come occorre vigilare e impedire l’impiego di colleghi pensionati al posto di redattori a tempo pieno. Solo costruendo un sistema di regole chiare e condivise e di solidarieta’ fra redazioni e collaboratori si puo’ bloccare il processo di precarizzazione dell’intera categoria, che riguarda redattori e collaboratori, contrattualizzati e no”. Per la consulta dei cdr e dei fiduciari dell’Associazione stampa romana, in questo “la revisione degli articoli 2, 12 e 36 puo’ essere un utile strumento di stabilizzazione”. Infine c’e’ la richiesta alla Fnsi della convocazione entro un mese da oggi della Commissione nazionale contratto per un confronto sulle linee guida della piattaforma che gli organismi dirigenti del sindacato elaboreranno e sottoporranno agli editori.