CONTINUA LA POLEMICA TRA BONAIUTI E GIULIETTI

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Troppo facile fare passi
indietro dopo le discussioni scaturite all’assemblea Mediacoop sulla riforma
dell’editoria. A mio avviso c’è stata solo gran confusione. Si doveva
discutere sul punto 1 dell’art.44 del decreto legge (quello relativo ai fondi
da destinare al comparto) e si è finiti per proporre di abrogarlo totalmente.
Ma Giulietti l’aveva letto questo articolo?

Ma facciamo un passo
indietro. In data 18 giugno il CDM aveva approvato un decreto legge (non ancora
pubblicato in G.U.) di cui all’art. 44 (Semplificazione
e riordino delle procedure di erogazione dei contributi all’editoria)

1.
Con regolamento di delegificazione ai sensi dell’art. 17, comma 2, della legge
23 agosto 1988, n. 400, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrare
in vigore della presente legge, sentito il Ministro per la semplificazione
normativa, sono emanate senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e tenuto
conto delle somme complessivamente stanziate nel bilancio dello Stato per il
settore dell’editoria, che costituiscono limite massimo di spesa, misure di
semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei contributi
all’editoria di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive
modificazioni, e alla legge 7 marzo 2001, n. 62, nonché di ogni altra
disposizione legislativa o regolamentare ad esse connessa, secondo i seguenti
principi e criteri direttivi:

a) semplificazione della documentazione necessaria per accedere al contributo e
dei criteri di calcolo dello stesso, assicurando comunque la prova
dell’effettiva distribuzione e messa in vendita della testata, nonché
l’adeguata valorizzazione dell’occupazione professionale;

b) semplificazione delle fasi del procedimento di erogazione, che garantisca,
anche attraverso il ricorso a procedure informatizzate, che il contributo sia
effettivamente erogato entro e non oltre l’anno successivo a quello di
riferimento.

La
proposta di abrogazione dell’intero articolo così come ampiamente richiesta
dall’On. Giulietti e dall’On. Melandri cozza inevitabilmente con l’intero
impianto di riforma impostato dall’On. Bonaiuti, ampiamente condiviso con
l’opposizione appena una settimana fa. Non bisogna confondere la riforma
dell’editoria con l’art. 44 del decreto legge. Sono due cose completamente
diverse. Forse questo non è stato recepito bene all’assemblea Mediacoop. Si
è partiti da un equivoco di fondo per sfociare in polemiche futili che
giustamente danno fastidio.

Oggi
puntualmente è arrivata la replica di Giulietti attraverso comunicato stampa
che riportiamo in versione integrale:

Giuseppe Giulietti,
portavoce di Articolo 21, prende atto con soddisfazione della precisazione del
sottosegretario Paolo Bonaiuti in materia di editoria, ma lo invita ad
accelerare il varo della riforma del settore.   ”Mai smentita fu piu’
gradita di quella di Bonaiuti: mi fa piacere – dice Giulietti – sapere che il
riordino dei contributi avverra’ per legge e non per regolamento. Tuttavia, non
per colpa di Bonaiuti, ma del pregresso che si e’ accumulato, mancano
all’appello 170 milioni per il settore e quindi il rischio che molte agenzie e
molte aziende si trovino in situazioni difficili esiste. La preoccupazione
denunciata da Mediacoop non e’ infondata”.   A questo punto, secondo
Giulietti, ”l’unica strada percorribile e’ l’accelerazione del percorso di
riforma. Una riforma vera, seria, rigorosa – conclude – basata su criteri di
semplificazione, pulizia, moralizzazione, da discutere assieme fra maggioranza e
opposizione e con le parti sociali”.

Ricordando che
l’art. 44 è composto anche dal comma a) e b) a cui fa giustamente riferimento
Bonaiuti è doveroso pensare che l’equivoco persiste. Non resta altro che
aspettare i prossimi comunicati.

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