“VIETATO” IN TV, IL GARANTE PENSA AI MINORI

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L’Agcom pensa anche ai minori. E’ stato costituito, recentemente, un tavolo tecnico per discutere della disciplina regolamentare da adottare per impedire ai più piccoli la visione di programmi nocivi alla loro salute fisica e mentale.
La decisione dell’Autorità si fonda sull’art. 34 del Testo Unico della RadioTelevisione, in cui è contenuto un elenco di disposizioni a tutela dei minori. Non si parte da zero: l’Agcom ha già disposto, infatti, un regolamento tecnico nel 2011, ma riferito solo a produzioni cinematografiche. Nell’ultimo provvedimento si parla invece di programmi ad alto contenuto violento o pornografico. Il sistema descritto, tuttavia, è sempre lo stesso.
Il controllo parentale si attua con la previsione di un codice segreto con il quale l’adulto inibisce ai più piccoli la visione dei programmi “vietati”. Il meccanismo è analogo a quello adottato dalla piattaforma Sky. Con l’utilizzo del solo telecomando, si possono bloccare i programmi trasmessi dalla tv satellitare, ma non quelli in onda sulle più importanti reti generaliste.
Le modalità di utilizzazione dei sistemi di filtraggio saranno discusse nel tavolo tecnico prima della stesura finale.
La ratio del provvedimento è individuabile nella frequente inosservanza dell’art.34. La legge prevede, infatti, che nella fascia oraria compresa fra le 7.00 e le 22.30 siano trasmessi programmi aperti a tutti. Il Codice di autoregolamentazione tv e minori integra la disciplina, prevedendo l’implementazione di sistemi di segnalazione in relazione all’adeguatezza della visione dei programmi da parte dei minori.
L’intervento dell’ Autorità potrebbe rendere sostanziali le norme, garantendo, in tal modo, un reale controllo ai fruitori dei servizi audiovisivi.

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