Il rapporto Nielsen sulle prospettive degli investimenti pubblicitari evidenzia una situazione in evoluzione dovuta alla recessione in corso in Europa e in Italia e alla fatica degli USA a ripartire. Alla crisi delle economie occidentali si contrappone la crescita dei Paesi del c.d. BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) e delle economie emergenti in generale. Gli inserzionaisti stanno riallocando gli investimenti, contenendoli nelle economie avanzate per concentrarli nei paesi emergenti nei quali comincia a crescere il potere d’acquisto dei consumatori. Secondo Nielsen in Italia la difficile situazione macroeconomica sta dando una forte accelerazione al cambiamento nelle strategie degli inserzionisti pubblicitari. La diffusione di nuovi media (non solo internet ma anche digital signage, tablet, nuove emittenti televisive…) offre un ventaglio più ampio di scelta nel momento della pianificazione pubblicitaria. Il 2012 registerà una riduzione consistente della raccolta pubblicitaria ma il numero di aziende inserzioniste rimarrà in linea con quello del 2011. La contrazione del valore degli investimenti è dovuto in grandissima parte alla riduzione dell’investimento medio e non all’abbandono della comunicazione da parte delle aziende. Il 2012 chiuderà in calo, sulla falsa riga del primo semestre. La tv rimane saldamente il primo mezzo in termini di quota nonostante la chiusura d’anno sarà negativa. I segnali positivi arrivano dalle nuove offerte digitali e da singole emittenti (sia sat che dtt) che mantengono buoni tassi di crescita e riescono ad attirare anche inserzionisti con minore capacità di spesa.