SALLUSTI CONTRO TUTTI

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«Feltri ha chiesto la mia testa. Farina è uno stronzo. Mentana è un finto superpartes. Andrei in carcere solo per sputtanare i finto paladini della libertà». Nel Pdl? «Soprattutto nemici».
Non si salva nessuno, o quasi. Sarà la tensione accumulata in questi giorni, fatto sta che Sallusti bacchetta (per usare un eufemismo) molta gente: nemici e “amici”.
E lo fa in un’intervista a Vanity Fair, ripresa da Il Giornale, di cui è ancora direttore, anche se dimissionario. Dalle sue dichiarazioni, Sallusti sembra una sorta di direttore scomodo. In molti avrebbero “complottato” contro di lui. «So per certo che la mia testa l’hanno chiesta nell’ordine: Fini, che la pose tra le condizioni per non uscire dal Pdl, Sarkozy, e di recente Monti, l’uomo che dovrebbe essere il custode della libertà». Ma più di tutti, Vittorio Feltri, il vero artefice della dipartita da Libero. «Nel 2008, quando ero direttore di Libero, e Feltri era direttore editoriale, gli Angelucci gli chiesero la mia testa e Vittorio gliela diede». E sarebbe stato lo stesso Feltri a “insistere” per Renato Farina, l’autore del pezzo incriminato. Su Farina, Sallusti ha detto di aver sempre avuto dei dubbi e li ha tutt’ora: «Farina è uno stronzo, a prescindere da quello che ha scritto». I due, anni fa, erano già ai ferri corti. Fu Feltri in persona a garantire per Farina: «Mi mandò un messaggio al telefonino: “Renato è un grande giornalista, se non sei d’accordo puoi sempre licenziarti”». Anni dopo, ironia della sorte, è sempre lo stesso Farina a mettere nei guai Sallusti. E l’attrito con Feltri non sembra svanito, nonostante una sua dichiarazione “ironica”: «Vittorio sarebbe disposto a pagare il giudice che mi ha querelato, o a sostenere le spese di un mio esilio a Parigi».
Per quanto riguarda gli attestati di solidarietà dai direttori e giornalisti rivali come Ezio Mauro, Marco Travaglio e Enrico Mentana, Sallusti è ugualmente polemico: «Mi hanno dato l’onore delle armi, ma restano su fronti opposi. Mi è costato ringraziarli». Infatti per Sallusti «anche loro sono corresponsabili della sua condanna. Hanno creato un clima di odio, un presupposto su cui si è inserita una magistratura in malafede». Parole dure. E per Mentana lo sono ancora di più: «È il più pericoloso, un finto superpartes. Vorrei andare in carcere per sputtanare questi finto paladini della libertà».
Sallusti non trova consolazione nemmeno nel Pdl: «Tutti nemici, tranne Berlusconi, Verdini, Crosetto e pochi altri».
Molti nemici, molto onore?

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