GUERRA DEI BREVETTI. SAMSUNG ACCUSA APPLE DI AVERNE INFRANTI BEN OTTO

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Samsung ha presentato una mozione per aggiungere iPhone 5 alla lista dei dispositivi Apple che infrangono i propri brevetti. La richiesta è stata depositata presso la corte di San José, California. Complessivamente i brevetti in gioco sono otto. Samsung Electronics ha messo nel mirino l’iPhone 5 di Apple. Come da attese e previsioni, la casa sudcoreana ha alzato la posta nello scontro con la rivale statunitense e ha depositato una mozione (qui il documento) per aggiungere il nuovo smartphone della casa di Cupertino in una causa presso la corte californiana di San José, il cui dibattimento dovrebbe avvenire nel 2014. Si tratta di quella in cui Apple aveva chiesto, a febbraio, un’ingiunzione preliminare (bloccata) contro il Galaxy Nexus.

Non è quindi una nuova causa, come confermato anche dalla corrispondente sudcoreana dell’Associated Press, Youkyung Lee, su Twitter. Samsung ha ottenuto un iPhone 5 il 21 settembre (giorno del debutto), dopodiché ha dato il via alle indagini sul prodotto riscontrando l’infrazione di due brevetti wireless UMTS e sei relativi a funzioni – già usati come arma contro altri iPhone. Samsung ha informato Apple di quanto scoperto, avvisandola che il primo ottobre avrebbe fatto un emendamento alla causa in corso. Pubblicamente Samsung si è limitata a un classico commento di circostanza. “Da sempre preferiamo competere sul mercato con i nostri prodotti innovativi, piuttosto che nelle aule di un tribunale. Apple però continua a prendere misure legali aggressive che limiteranno la competizione sul mercato. In base a queste circostanze, abbiamo poca scelta se non intraprendere i passi necessari per proteggere le nostre innovazioni e i diritti di proprietà intellettuale”.

In attesa di poter approfondire ed entrare nel merito dei brevetti, ricordiamo che Apple ha incassato una prima importante vittoria – con risarcimento fissato a 1 miliardo di dollari che però non soddisfa – negli Stati Uniti, tanto da decidere di alzare la posta e portare sul banco degli imputati anche il Galaxy S III.

In altre parti del mondo alla casa di Cupertino non è andata altrettanto bene. In Corea del Sud e Giappone, i giudici si sono già espressi nel primo caso trovando infrazioni sia da una parte che dall’altra, mentre nel secondo dando ragione a Samsung, scagionata dall’accusa di aver violato un brevetto sulla sincronia dati tra due dispositivi.

Nelle scorse ore inoltre, il giudice Lucy Koh della corte di San José ha rimosso il blocco delle vendite del tablet Galaxy Tab 10.1 negli Stati Uniti, dopo aver autorizzato un’ingiunzione preliminare lo scorso giugno. È la naturale conseguenza del fatto che il prodotto in questione non infrange alcun brevetto hardware relativo all’iPad. Il Galaxy Tab 10.1 viola però altri tipi di brevetti e potrebbe essere nuovamente bloccato dopo che a dicembre ci sarà un’udienza in merito.

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