Intervenire rapidamente per colmare la lacuna legislativa per i parametri (ovvero le tariffe) delle professioni non “coperte” dal Dm 140 che ha regolato la determinazioni dei compensi giudiziali per alcune professioni lasciando ne scoperte altre, come giornalisti e attuari. È questa la richiesta che il presidente del Cup, il comitato unitario delle professioni, e dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha presentato ieri al ministro della Giustizia, Paola Severino.
«Ringraziamo il ministro Severino – ha detto Marina Calderone – per l’attenzione che dedica agli Ordini professionali. Quello di mercoledì è stato un incontro interlocutorio che è servito per fare il punto sullo stato di attuazione della riforma delle professioni. Una sorta di ricognizione su tutti gli istituti della riforma, utile a fare un bilancio complessivo delle norme entrate in vigore e, in particolare, abbiamo chiesto l’emanazione di un ulteriore decreto parametri ricomprendente le professioni non incluse nel precedente».
Il lungo periodo di stagnazione che sta vivendo il Paese, ha spiegato Calderone presentando un convegno che si tiene oggi a Roma sulla riforma del lavoro, rende necessaria un’accelerata decisa per far ripartire l’occupazione. «Bisognerebbe intervenire in via interpretativa sulle norme utili ai giovani per creare reali opportunità di lavoro, come l’apprendistato e il contratto a termine. Il periodo non è facile per nessuno; per questo chiediamo di rendere quanto più facile l’approccio burocratico con il lavoro, con necessari interventi di semplificazione. Se l’obiettivo primario è quello di creare nuova occupazione, è necessario ragionare da subito sul costo del lavoro che è il primario motivo per cui i datori di lavoro non assumono più».
L’incontro di mercoledì Roma è stata quindi l’occasione per una prima valutazione complessiva dei provvedimenti emanati dal ministero e governo sia in riferimento al Dm 140 (parametri) che al Dpr 137 (professioni). «La nostra richiesta – ha spiegato il presidente del Cup – è quella di un intervento con nuovo decreto per inserire le tabelle di quelle professioni che non sono nel Dm 140 e sono fuori dalle tabelle e che non possono vedersi applicare i parametri in via analogica, come giornalisti, attuari, e assistenti sociali. Il ministro si è detto disponibile a reintervenire con un altro Dm per altre tabelle con previsioni specifiche». Anche per i consulenti del lavoro servirà una decretazione a parte che ora è all’esame del Consiglio di Stato, perché per effetto del decreto Salvaitalia il ministro vigilante è quello del lavoro.
La valutazione complessiva della riforma delle professioni ha riguardato anche le materie di tirocinio e formazione continua. Ad esempio, va chiarito se durante il praticantato, è consentito un corso di formazione professionale parallelo. Se così non fosse, per i consulenti del lavoro si rischia di comprimere ancora di più il tempo della pratica.