MEDIASET INTERESSATA AD ACQUISTARE LA7. C’E’ DA SUPERARE IL NODO ANTITRUST E I GUFI CHE PREFERISCONO CHE FALLISCA

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L’interesse di Mediaset sarebbe sia per l’acquisto dell’emittente televisiva La7 sia, attraverso la controllata Ei Tower, dell’infrastruttura per le frequenze. Mediaset non ha ancora preso una posizione ufficiale su queste voci. Ancora si tratta comunque di una fase preliminare di studio, con i potenziali interessati che non sono tenuti ad avanzare un’offerta economica. In questo frangente la “manifestazione di interesse” consente di accedere ai dati degli asset messi in vendita per poi valutare successivamente la presentazione o meno di un’offerta. Le eventuali offerte non vincolanti andranno presentate entro il 24 settembre.

Non è affatto un mistero che sia l’emittente che i due multiplex del gruppo telefonico siano da diverse settimane in vendita, così come non è un mistero che diversi network e alcuni operatori si siano già fatti avanti per sondare il terreno. Ma Bernabè pare abbia già avvisato i piani alti di Cologno, che non confermano nè smentiscono. Comunque sia, oltre a Mediaset tra gli interessati ci sarebbero anche Discovery Channel e Cairo, assieme ad Abertis, il fondo di private equity Clessidra e un investitore asiatico.
La notizia ovviamente non ha lasciato indifferenti nè i protagonisti nè tantomento la sinistra.
Per il momento, come dice Mentana, la manifestazione di interesse sembra più un’azione di disturbo. Chissà quanto si sentirà disturbato Michele Santoro appena approdato a La7 e in attesa di esordire con un suo nuovo programma. Anche Gad Lerner, conduttore de L’infedele, ha espresso la sua opinione.

Queste è la sua dichiarazione riportata da Il corriere della sera:

Evitiamo psicodrammi… Dubito assai che possa avere un seguito la manifestazione d’interesse di Mediaset per l’acquisto di La7. Sarebbe una lesione clamorosa del già scarso pluralismo dell’offerta televisiva generalista in Italia: ma, prima ancora, per quel che ne capisco, costituirebbe un’infrazione evidente alla normativa antitrust vigente.

Intanto Paolo Gentiloni deputato del Partito Democratico prende posizione: «Non so se Mediaset voglia davvero acquisire Telecom Italia Media e La7. So che non può farlo». «Ci sono innanzitutto precisi limiti ex ante fissati dalla Comunità europea e da norme italiane sul numero massimo di multiplex e di programmi. Ma aldilà di questo c’è l’ovvia constatazione che nessuna autorità antitrust potrebbe mai consentire al gruppo dominante nella tv commerciale di acquisire il suo unico competitore sul fronte sia degli ascolti che della raccolta pubblicitaria», conclude Gentiloni.
Non ha dubbi Michele Perini, consigliere di amministrazione di Mediaset nel legittimare la manifestazione di interesse presentata dal gruppo del Biscione per la societa’ del gruppo Telecom che gestisce La7 e Mtv.

“Di vincoli italiani ed europei ce ne sono anche troppi -dice all’Adnkronos- e cosi’ non si puo’ lavorare. Io credo che i vertici di Mediaset, cosi’ come quelli di qualsiasi altra azienda italiana dovrebbero essere lasciati liberi di lavorare, di fare impresa. Nei paesi liberi accade. Non e’ possibile che agli imprenditori italiani non sia consentito di fare il loro mestiere, eppure, in questo Paese succede.

Il consigliere di Mediaset non entra nel merito delle regole antitrust e della legge Gasparri “sono problemi che riguardano i vertici e non voglio sostituirmi a nessuno” ma allarga il tiro su tutto il fronte: “non faccio la comunicazione di Mediaset, ma mi chiedo come in questo Paese si scrivano le regole. Quale sia l’obiettivo. A volte penso che si varino quasi per impedire che qualcuno possa fare qualcosa e non per favorire la crescita e la vita delle imprese. E se l’importante e’ che alla fine qualcuno non faccia, mi chiedo quale possa essere il futuro di questo Paese”.

Manca solo il parere di CasalGrillo e poi il quadro è completo. Ma non ci sono dubbi sul fatto che preferirebbe che la tv fallisse piuttosto che essere venduta al Biscione. Ma questa è un’altra storia..

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