La tessera elettorale esaurita non va restituita. Spetta i Comuni permettere ai giornalisti di conoscere i titolari per l’accesso alla ztl. La polizia può usufruire del Ced del Viminale per prevenire le frodi sulle carte di credito.
Stiamo parlando di nuove decisioni dell’Autorità per la privacy. Andiamo per ordine.
Il Garante ha dichiarato, previa segnalazione di una donna, e dopo un consulto con il Ministero dell’Interno, che la tessera elettorale esaurita non va restituita al comune. Il documento contiene informazioni riservate. Dunque va reso solo in casi eccezionali: trasferimento in un altro comune, deterioramento fisico (del documento stesso), perdita del diritto di voto.
Passiamo ad un altro argomento. Ma sempre in casa privacy. La legge sulla privacy permette ai giornalisti di indagare sui titolari dei permessi per la ztl (zona a traffico limitato). Ma l’ultima parola spetta al comune. Il caso è nato in seguito a due giornalisti di un quotidiano locale. Il comune aveva vietato loro di accedere alla lista dei “privilegiati”. Il Garante ha “assolto” l’amministrazione comunale. Dunque deve essere quest’ultima a valutare l’appropriatezza della richiesta, in quanto nelle liste potrebbero esserci dati sensibili tutelati dalla privacy.
Infine una novità sulla lotta alle frodi sulle carte di credito. L’Autorità ha approvato una Convenzione tra Ministero dell’Interno e quello dell’Economia. Tale accordo permetterà alle forze di polizia, tramite il Ced (Centro elaborazioni dati) del Viminale, di accedere al Sipaf (Sistema informatizzato di prevenzione amministrative delle frodi). Ovviamente l’accesso è limitato alle «finalità di prevenzione e repressione dei reati commessi o comunque collegati all’uso delle carte di credito o altri mezzi di pagamento».