Beppe Grillo paventa sul suo blog la concreta possibilità di un attentato ai suoi danni come ipotetico risultato della campagna di aggressione orchestrata, a suo dire, da politica e media.
“Il rito quotidiano dell’Odio (definizione tratta da 1984, ndr) da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente”, scrive Grillo sul suo blog. “Lo scopo – prosegue – è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo”.
Grillo accusa i critici perché “non discutono mai nel merito, ad esempio del Programma del M5S, insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere”. “E dopo? Cosa verrà dopo?”, si domanda Grillo che passa a immaginare lo scenario: “Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere”. “L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo”, aggiunge sul suo blog.
Commenta l’affondo di Grillo Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti. “Ho purtroppo memoria viva degli anni di piombo e ricordo le predicazioni dell’odio che facevano i cattivi maestri e quanti lutti con le loro parole hanno determinato: se Grillo vuole imboccare questa strada, se ne assumerà le responsabilità, morali prima che giuridiche”, ha spiegato Iacopino.