Parallelamente alla fine della pubblicità sui canali della tv pubblica (France Télévisions), prevista a partire dal 2009, la Francia intende approvare una legge che introduca una seconda interruzione pubblicitaria nelle fiction e nei film trasmessi sui canali privati. Il dibattito parlamentare si terrà in autunno. Lo scopo è fare in modo che la pubblicità, che abbandonerà le emittenti pubbliche, non finisca su Internet e i nuovi media ma resti nel mondo della televisione.
La seconda interruzione pubblicitaria è una proposta che piace molto ai canali privati come Tf1 e M6, in difficoltà per il costante declino delle entrate dagli spot. Le agenzie dei media hanno già fatto i loro calcoli. Tanto Aegis Media come ZenithOptimedia stimano che le nuove regole (in particolare, la seconda interruzione pubblicitaria durante film e fiction) potrebbero portare fra i 300 e i 552 milioni di euro nelle casse dei canali privati. La più avvantaggiata sarebbe Tf1: secondo lo scenario previsto dal governo, guadagnerebbe dai 200 ai 360 milioni di euro, un aumento tra il 12 e il 22% delle sue entrate pubblicitarie. Seconda beneficiaria, M6, che raccoglierebbe dai 65 ai 130 milioni. Piccolo premio anche per Canal +, che non vive di pubblicità ma avrebbe comunque un supplemento di 10 milioni di euro. Infine, gli altri canali (Tnt, cavo, satellite) potrebbero guadagnarci dai 30 ai 52 milioni di euro.
L’eliminazione degli spot dalla tv pubblica a favore di quella privata ha sollevato però qualche critica. Qualcuno fa notare l’amicizia tra il presidente Sarkozy, favorevole alla norma, e il proprietario di Tf1, Martin Bouygues. In più la Sacd (Societé auteurs et compositeurs dramatiques) si è lamentata sia del danno arrecato alla visione dei film dalla seconda interruzione pubblicitaria, sia del problema che insorge dalla diminuzione delle entrate per la tv pubblica: il timore è che France Télévisions perda la capacità di proporre programmi attraenti e di qualità.
intanto gli investitori sono in attesa di capire come sarà organizzata la fine dei messaggi promozionali su France Télévisions, che rappresenta una parte del mercato pubblicitario tv di quasi il 20%, e come i canali privati ne approfitteranno. Il timore degli investitori è che, se non verranno creati nuovi spazi pubblicitari, i prezzi degli spot arriveranno alle stelle.
Fabiana Cammarano