BANDA 790-862 MHZ: RIAPERTI I TERMINI PER IL VOLONTARIO RILASCIO DELLE FREQUENZE

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Con il Decreto Direttoriale del 27 giugno 2012 è stato riaperto di tre giorni, a partire dal decimo giorno di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale , il termine di presentazione delle domande per l’attribuzione delle misure compensative finalizzate al volontario rilascio delle frequenze della banda 790-862 MHz. Viene quindi prorogata la possibilità per gli operatori di rete interessati a rilasciare volontariamente le frequenze DTT nelle regioni già digitalizzate, a presentare le relative domande.
Con il provvedimento in oggetto il Ministero dello Sviluppo Economico ottempera alle ordinanze del TAR Lazio rese nell’ambito dei ricorsi R.G. n. 3592 e 3593 del 2012. Come noto, infatti, con il decreto ministeriale del 23/01/2012 è stata regolamentata la procedura per l’attribuzione delle misure compensative finalizzate al volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle frequenze della banda 790-862 MHz (canali da 61 a 69 UHF). Il provvedimento ha previsto l’importo complessivo disponibile per l’attribuzione delle misure economiche pari ad euro 174.684.709, destinato alle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e Campania. Tale decreto è stato successivamente sospeso dal TAR Lazio con tre provvedimenti cautelari. L’ultimo atto è rappresentato dalle citate ordinanze, depositate lo scorso 7 giugno, con cui il medesimo Tribunale amministrativo ha ritenuto “che appaiono assistite da profili di fumus boni iuris le censure svolte dalle ricorrenti in ordine alla mancata riapertura dei termini della procedura di cui al d.m. gravato, a seguito della sospensione giudiziale dell’efficacia del decreto medesimo (…)”. Per cui, “rilevata altresì la rispondenza all’interesse generale di una maggiore partecipazione delle emittenti alla procedura volta alla sollecita liberazione delle frequenze televisive di cui al d.m. gravato”, il TAR adito ha ordinato al Ministero dello Sviluppo Economico “la riapertura dei termini della procedura per un periodo di tre giorni, onde ripristinare la parità di condizioni tra i partecipanti”.

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