NEL DECRETO SVILUPPO, RILANCIO DELLA CRESCITA E SVILUPPO DELL’AGENDA DIGITALE ITALIANA

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Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha approvato il cosiddetto decreto sviluppo che punta a rilanciare l’economia recuperando oltre 30 miliardi da investire sulla ripresa. La copertura finanziaria sarà ottenuta con tagli lineari ai ministeri e con interventi sulle polizze stipulate dalle compagnie assicurative estere che operano in Italia. Tra le misure previste per favorire il Lavoro si prevede il Credito di imposta per le nuove assunzioni di profili altamente qualificati nel settore della ricerca e dello sviluppo. Sono stabilmente destinati alla misura 50 milioni di euro all’anno rinvenienti dalle risorse che provengono annualmente dalla riscossione delle tasse sui diritti brevettuali. Il contributo potrebbe favorire oltre 4 mila nuove assunzioni.
Per lo sviluppo di occupazione giovanile nella green economy, si estende il finanziamento agevolato previsto dal fondo Kyoto (su cui sono disponibili 470 milioni di euro) a soggetti pubblici e privati che operano in ulteriori settori dell’economia verde. Il finanziamento ai progetti di investimento è vincolato alla creazione di nuova occupazione giovanile a tempo indeterminato.
E’ prevista anche l’apertura al mercato dei capitali per le società non quotate. L’intervento è volto ad ampliare le opportunità di ricorso al mercato del debito per le società italiane non quotate, anche di media e piccola dimensione (a esclusione delle micro imprese), mediante l’emissione di strumenti di debito a breve e a medio lungo termine, con il supporto di “sponsor” che assistono gli emittenti e fungono da market maker garantendo la liquidità dei titoli.
Infine sono diverse le misure volte ad accelerare la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda Digitale italiana. Tra queste, quella che istituisce l’Agenzia per l’Italia Digitale. All’agenzia vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio, che vengono soppressi o riorganizzati – in materia di innovazione tecnologica. La nuova Agenzia avrà il compito di coordinare le politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie, assicurando la piena interoperabilità dei sistemi informatici della Pubblica Amministrazione, secondo i parametri comunitari.
Altro compito fondamentale sarà procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica, coordinando la gestione dei dati dell’Amministrazione statale, regionale e locale.
Attraverso il lavoro svolto dall’Agenzia, il nostro Paese si dota dunque di un unico strumento strategico e operativo sul fronte dell’innovazione tecnologica, superando così il problema della frammentazione delle competenze e ponendo le basi per una programmazione unitaria e coordinata delle risorse sul fondamentale fronte dell’innovazione.
Secondo informazioni già circolate, il responsabile dell’Agenzia verrà scelto per le sue qualifiche professionali in materia di ICT e per una comprovata esperienza nel settore. Il DG verrà affiancato da un Comitato di cui faranno parte un rappresentante per ogni ministero coinvolto, più due persone nominate dalla Conferenza unificata. L’organico non dovrà superare i 150 collaboratori.

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