Dopo 18 mesi di indagini preliminari sulle pratiche anticompetitive, Google è stato accusato di abuso di posizione dominante dall’UE. La Commissione europea ha inviato un ultimatum al motore di ricerca: qualche settimana di tempo per apportare correttivi volontariamente ed evitare sanzioni, che potrebbero arrivare fino al dieci per cento del suo fatturato. Ma Google, per bocca di Eric Schmidt, il presidente esecutivo, nega di aver tenuto una condotta anticompetitiva. Eric Schmidt ha mostrato in modo chiaro la sua volontà di non piegarsi alle richieste dell’autorità antitrust dell’Unione Europea, criticando la vaghezza delle accuse.