Oggi alle 13.30, al Consiglio Regionale Fvg, saranno illustrati i contenuti della mozione per l’equo compenso e contro il precariato giornalistico, recentemente depositata negli uffici del Consiglio Regionale. La mozione, sottoscritta dai consiglieri, iscritti all’Ordine dei giornalisti, Enio Agnola (Idv), Giorgio Baiutti (Pd), Massimo Blasoni (Pdl), Alessandro Corazza (Idv), Igor Gabrovec (Pd), Antonio Pedicini (Pdl), Federico Razzini (Lega Nord), Alessia Rosolen (Gruppo Misto) e Piero Tononi (Pdl), impegna il Consiglio e la Giunta regionale ad attivarsi per sollecitare l’approvazione della proposta di legge Moffa “sull’equo compenso”, attualmente in discussione al Senato, e a recepirne i contenuti anche all’interno della normativa regionale, condizionando l’erogazione dei contributi per l’editoria al rispetto dell’equo compenso per i colleghi precari e Freelance.
La proposta di legge relativa all’equo compenso per i giornalisti che lavorano come “autonomi” è attualmente bloccata. Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si tratta di «un fatto grave che rischia di togliere speranza ai tanti giornalisti che non hanno un rapporto di lavoro dipendente e che operano in un mercato privo di regole». «Anzi prosegue la nota del sindacato dei giornalisti – dove la regola sembra essere una sola: il massimo della precarizzazione e dove la concorrenza sleale tra editori basata sulla pratica dei trattamenti economici al ribasso la fa da padrona. La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi fa appello alle forze politiche ed ai singoli parlamentari, tra i quali non sono pochi quelli iscritti all’Ordine dei giornalisti, affinché la normativa sia sbloccata e si proceda rapidamente all’approvazione di norme di legge che tendono a dare un minimo di regole ad un mercato selvaggio. L’attività giornalistica è elemento essenziale della democrazia. Lasciarla in balìa di una totale precarizzazione significa colpirne la qualità che ha bisogno di dignità professionale, oggi palesemente conculcata. In alcune regioni italiane, le Associazioni regionali di stampa, gli Ordini, i Coordinamenti dei precari hanno sviluppato iniziative verso le forze politiche ed i Consigli regionali affinché si formulino proposte di legge in sede locale o comunque provvedimenti di sostegno all’attività giornalistica autonoma. La Commissione nazionale lavoro autonomo ritiene questa azione estremamente positiva ed intende collaborare con i Sindacati regionali affinché tali iniziative possano diffondersi su tutto il territorio nazionale».