La nuova funzione di Google+, Hangouts On Air, permetterà a tutti di condividere i propri video. Il rischio è la fiera degli esibizionisti. Occorre un filtro.
Parte integrante del social network Google+ è la funzionalità conosciuta con il nome di “Hangouts”. Tradotta in italiano con il termine “videoritrovi”, si tratta di una caratteristica che permette a più persone di mettersi in contatto “chattando” in modalità video e vedendosi, quindi, reciprocamente. Se fino ad oggi Hangouts consentiva ad un numero limitato di utenti di colloquiare utilizzando la webcam, i tecnici di Google hanno deciso di intervenire in profondità sul servizio lanciando Hangouts on Air. Come suggerisce il nome, che ricorda il messaggio esposto negli studi radiofonici per indicare che è in corso una trasmissione, la nuova versione di Hangouts consentirà di trasmettere in diretta degli eventi appoggiandosi all’infrastruttura informatica messa a disposizione da Google. “Se avete qualcosa da mostare al mondo o qualcosa da dire, sia che siate un artista, una celebrità od un semplice cittadino, da oggi potete presentarvi, in modo diretto, ad un audience globale”, spiega Chee Chew, ingegnere del colosso di Mountain View. Con pochi clic del mouse, l’utente potrà attivare il video ed inviarlo in broadcasting, mediante Google+, agli utenti di tutto il mondo, verificare il numero di persone che stanno visualizzando l’evento, utilizzare la registrazione automaticamente effettuata per ripubblicarla su YouTube o in una pagina Google+.
Ho avuto un incubo. Ho immaginato transumanze dal trash televisivo al trash digitale, dilettanti allo sbaraglio, corride, tronisti, trombati dal Grande Fratello e dall’Isola dei Famosi. Tutti lì a mostrarsi sugli Hangouts On Air.
Poi, dopo aver letto che” si può entrare in Google+ e decidere a quale Hangout partecipare” o assistere, ho tirato un sospiro di sollievo. Ma fino ad un certo punto. Pensare di trovarci un Saviano che ci fa la “predica” giornaliera, o un Breivik a concionare di purezza della razza mi fa venire i brividi. Occorre un filtro che preservi la nostra intelligenza, altrimenti molto meglio leggersi un libro.