”Lo strumento del decreto legge serve a porre rimedio a evitare una procedura infrazione Ue, obbligatorio intervenire con urgenza”. Il sottosegretario alle Telecomunicazioni, Paolo Romani, interviene in aula a Montecitorio dopo il tredicesimo dei settanta deputati dell’opposizione che hanno chiesto di parlare per attuare l’ostruzionismo contro il provvedimento di legge sulle frequenze, per difenderlo nella forma e nei contenuti. ”La Commissione europea ci chiede di trasformare le licenze per gestire impianti digitali e quindi non analogici, in autorizzazioni generali e cosi’ e’ scritto al comma uno – spiega Romani – al comma due si risponde alla richiesta di garantire a tutti gli operatori di accedere alla compravendita delle frequenze e di fissare un termine che abbiamo collocato in concomitanza con lo swich off del 2012: nel momento in cui si trasforma non si puo’ non introdurre un termine per la cessazione della gestione degli impianti attualmente gestiti”. In sostanza per Romani, che cosi’ ribatte alla principale obiezione delle opposizioni, con il decreto emendato dal centrodestra ”non si entra nel merito delle concessioni, e quindi non centra Rete 4”. Per il sottosegretario il provvedimento richiesto ”e’ un appropriato e un mirato strumento normativo per introdurre misure di risposta piena ai rilievi della Commissione”.