Per il nuovo cda si aspetta il 6 giugno, ma sono già pronti nuovi tagli. I dipendenti annunciano scioperi e proteste. Si risparmierà anche sull’informazione. La manovra bis del dg Lei procede. Il piano dei tagli è atteso per domani o al massimo per la prossima settimana. Ci sono ben 50 milioni da recuperare. Si tratta della somma che la Sipra ha perso nel primo trimestre del 2012. La crisi c’è. La gente consuma meno. Le aziende fanno fatica ad investire soprattutto sulla tv di Stato che non è certo in ascesa.
La discussione è aperta su cosa e dove tagliare. I dipendenti sono già preoccupati per i tagli precedenti. Ricordiamo che la Rai paga già un piano di austerità di decine di milioni di euro. Oggi dovrebbe esserci lo sciopero organizzato dai sindacati del personale non giornalistico. L’obiettivo è il rinnovo del contratto che sarebbe scaduto da oltre 3 anni. Inoltre i sindacati hanno annunciato per il 15 maggio la presentazione dei risultati del “referendum” per sfiduciare i vertici dell’azienda. E poi c’è la trista vicenda di Rai Corporation. Il 12 aprile la società, attiva per più di 50 anni, è stata chiusa e il 3 maggio sarà venduta all’asta pezzo per pezzo. Non solo. Il 38 dipendenti sono stati licenziati in tronco, “fired”, cioè bruciati, direbbero gli americani. Il 10 maggio saranno questi a protestare.
I prossimi 50 milioni da dove saranno attinti? Ecco i dati riportati dal Corriere qualche giorno fa: -200 milioni per Rai sport, Rai Ragazzi e Rai Educazione. Rai Fiction ne perde 300, la nuova direzione Intrattenimento di Giancarlo Leone (candidato a prossimo dg) scende da 3 milioni a 2,5, confermati i tagli alle reti (Rai1 -5 milioni, Rai2 -3, Rai3 -1,5). Ben -4,8 a Rai Cinema. Nel digitale, la Rai4 di Carlo Freccero (candidato a presidente), che da sola attira il 40% della pubblicità digitale, scende da 1 milione a 700 mila euro mentre Rai5 cala da 7,8 milioni a 6,8. Anche Rai News ha un taglio da 300 mila. Le Teche Rai avranno 500 mila euro in meno e così la Radiofonia. La Produzione tv con l’Orchestra Rai si ritroveranno con un -2,5 milioni. Non fanno eccezione i tg: -200 mila euro al Tg1, -400 al Tg2 e ben 800 milioni saranno tolti al Tg3. Il direttore del tg della terza rete ha protestato per questa evidente sperequazione.
Dunque ad un budget già risicato per il 2012 si aggiunge ulteriore rigore. La metodologia dei tagli servirà per rilanciare la tv pubblica? Se lo chiedono anche l’Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) e l’Apt (Associazione produttori televisivi). Queste ultime hanno inviato al Parlamento e al Governo un appello per la nuova governance della Rai. «Il Parlamento e il Governo si accingono, nella loro responsabilità istituzionale, a proporre i nomi di coloro che dovranno amministrare la Rai nel prossimo triennio in un momento di crisi specifica del sistema televisivo. L’aggravarsi della crisi sta inducendo i Gruppi televisivi a tagliare gli investimenti per raggiungere equilibri precari e di breve periodo: questi interventi hanno per effetto la distruzione dell’industria di produzione audiovisiva, la perdita del prodotto e quindi del futuro delle aziende televisive stesse. In questo contesto, la missione di chi avrà l’incarico di dirigere la Rai è decisiva, come non mai, per l’intero sistema e per la sopravvivenza dell’industria del cinema, della fiction, dell’intrattenimento e del documentario». «Per queste ragioni» le associazioni «chiedono fermamente che il nuovo gruppo dirigente della Rai unisca alle competenze manageriali e all’indipendenza, anche una profonda consapevolezza della specificità editoriale dell’azienda. La salvezza del sistema audiovisivo italiano e lo sviluppo dell’industria di produzione indipendente, con la conseguente crescita di occupazione, sta nella capacità di guidare la Rai verso il recupero di un’autentica funzione di servizio pubblico».