Non solo libri e librerie, aiutiamo anche la stampa. Esiste anche chi i contributi se li merita.
Il pluralismo e l’informazione vanno tutelati. Avanzato un emendamento alla legge Cortese per aiutare i giornali locali. La proposta è nata da Ugo De Flaviis e Sandra Leonardo, esponenti dell’Udeur.
Si tratta di un “allargamento” dei benefici della proposta di legge del consigliere Pd, Angela Cortese. Tale provvedimento, se approvato dal Consiglio ragionale della Campania, propone di aiutare l’intero settore del libro e delle librerie.
De Flaviis e Leonardo chiedono un sostegno anche per la stampa locale, sia cartacea che on line. L’emendamento propone, per gli editori di giornali, un contributo massimo di 30 mila euro l’anno che comprende: aiuti per l’acquisto della carta, alleggerimento dei costi di produzione, abbassamento dell’Irap, nonché interventi per la distribuzione, la diffusione e la promozione degli stessi giornali.
Una proposta coraggiosa, sicuramente non populistica, visto il clima “anti contributi” che imperversa nella Penisola.
È recente lo scandalo de L’Avanti. I milioni “sprecati” da Lavitola gridano vendetta.
Tuttavia non bisogna sparare nel mucchio e fare “di tutta l’erba un fascio”.
C’è anche chi i contributi li merita. L’emendamento Udeur va proprio nella direzione di chi lavora onestamente.
Sarebbe facile farsi prendere dalla rabbia e dall’indignazione e dare un taglio netto a qualsiasi tipo di aiuto pubblico. In questo modo, si lederebbe anche, e forse soprattutto, chi li merita.
Il pluralismo dell’informazione va difeso. Certo, chi specula e spreca va punito, ma chi lavora onestamente va aiutano.
Citiamo due esempi “virtuosi” della Campania: il quotidiano Metropolis e il mensile La Voce delle voci. Queste due tesate fanno un duro e rischioso lavoro. La prima ha spesso a che fare con la dura realtà campana dove fare cronaca è come combattere una piccola guerra. Non sono mancate spiacevoli episodi di minacce e di “ostruzionismo”.
La Voce delle voci svolge un lavoro di inchiesta e spesso indaga su questioni molto delicate che travalicano i confini locali.
Se venissero meno i contributi all’editoria, molto testate virtuose, sarebbero costrette a chiudere.
Purtroppo tale “carneficina” è in atto visto che gli aiuti statali già sono stati già drasticamente ridotti a causa della crisi.
Dunque che ben venga un emendamento a favore dell’editoria sana.
Egidio Negri