Lo stop del Governo al progetto di legge sull’equo compenso dei giornalisti per la presentazione di modifica e il via libera a nuove audizioni preoccupa la Fnsi: si «pone un’ombra sulla concorde volontà politica, sin qui dichiarata, nell’obiettivo di definire una norma anti abuso e di giustizia».
«La necessità di ‘approfondimenti’ – sottolinea la Federazione nazionale della stampa in una nota – e emendamenti del Governo annunciati dal viceministro del Lavoro, Michel Martone, é una sorpresa tanto più che lo stesso Governo aveva già dato via libera al provvedimento con un proprio parere favorevole trasmesso alla Camera. A questo punto non si comprende neanche il cambiamento di posizione di alcuni partiti che avevano, solo pochi giorni fa, approvato il progetto di legge alla Camera. Per questi motivi la Fnsi sollecita, sin d’ora, incontri di verifica con i rappresentanti dei Gruppi Parlamentari».
«La Giunta Esecutiva della Fnsi chiede, perciò, che si faccia un rapido chiarimento e che sia sbloccato un progetto di legge diventato indispensabile affinché il delicato lavoro giornalistico freelance sia sottratto a forme di ingiusta e iniqua retribuzione – conclude la nota – e quindi di condizionamento e precariato».